Napoli: rapinatori di Lorenzo Insigne ripresi da telecamera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Marzo 2016 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, Lorenzo Insigne rapinato: caccia a due pregiudicati

Lorenzo Insigne (foto Ansa)

NAPOLI – Con molta probabilità è una banda di professionisti ad essere entrata in azione sabato notte a Napoli in viale Gramsci per rapinare Lorenzo Insigne che si trovava in auto con la moglie e una coppia di amici.

I carabinieri della compagnia di Bagnoli che cercano di far luce sull’episodio stanno lavorando alla caccia di delinquenti esperti di colpi “touch and go” che quasi sempre fruttano un ottimo bottino. E infatti Insigne è stato ripulito di un Rolex, bracciali con diamanti e 800 euro in contanti.

Lo racconta Giuseppe Crimaldi sul Mattino di Napoli:

Opera di professionisti, dunque, il che tende ad escludere di fatto l’aggressione commessa da giovani inesperti o, peggio ancora, da qualche balordo che se ne va in giro con la pistola giocattolo in tasca. E non è tutto: i due delinquenti che vengono ricercati oggi anche grazie ad alcune immagini dei sistemi di videosorveglianza stradale della zona che hanno registrato la fuga a bordo dello scooter (con targa presumibilmente contraffatta) operano con ogni probabilità abitualmente nell’area compresa tra piazza Sannazaro, gli chalet di Mergellina e il lungomare.

A quanto emerge dalle indagini, Insigne e la moglie sarebbero stati pedinati fino al punto della rapina. Poco prima l’attaccante si trovava in un ristorante.

Contrariamente a quanto era stato diffuso da fonti investigative subito dopo il raid, si è appreso che Lorenzo Insigne, sua moglie e la coppia di amici avevano trascorso la serata in un ristorante di via Cappella Vecchia, e non del Vomero come erroneamente scritto. Perché può dire molto questa circostanza? Semplice: si rafforza l’ipotesi che il calciatore del Napoli sia stato pedinato e atteso all’uscita dal locale dai due aggressori. I quali hanno completato il «lavoro» scegliendo di entrare in azione proprio quando la Mercedes dell’atleta si andava a imbottigliare nel traffico impazzito di viale Gramsci. A due passi dal consolato americano, presidiato dai militari dell’Esercito, e a poche centinaia di metri dalla supercontrollata piazza Sannazaro.