Paola Saulino: “Se il Napoli vince Champions League e campionato…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Febbraio 2017 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – “Se il Napoli vince la Champions League, sarei felice di praticare fellatio a tutti i suoi giocatori”. Paola Saulino, ideatrice del Pompa Tour (in cui si è impegnata a promettere sesso orale a chiunque abbia votato No al Referendum del 4 dicembre) rilancia con una promessa di tipo calcistico. Lei, napoletana, crede nell’impresa della squadra di Maurizio Sarri che sfiderà il Real Madrid al Santiago Bernabeu il 15 febbraio.

La Saulino, intervistata in esclusiva dal Daily Star, che pubblica anche un video in inglese: “Voglio dire, perché no, io non ho un problema con questo. Se li aiutasse a vincere il trofeo, sarebbe fantastico”.

Non solo la Champions, nel mirino di Paola c’è anche la serie A: “E se vinceremo il campionato italiano, farò lo stesso regalo ad ogni tifoso napoletano per celebrare la vittoria. Il calcio è la mia vita. A volte scherzo che ho due cose preferite nella mia vita: il calcio e il c…o”.

Saulino ha 27 anni ed è originaria di Napoli. La ragazza da un po’ di tempo vive a Los Angeles ma è tornata in Italia per mantenere la sua promessa: sesso orale a tutti quelli che hanno votato No al referendum dello scorso 4 dicembre. Paola, per questo ha cominciato a girare l’Italia e non ha intenzione di fermarsi. Il “Pompa tour”  partito lo scorso 7 gennaio da Roma si concluderà il 21 a Palermo. Alle dieci date però, Paola ha aggiunto altri 11 appuntamenti, che partiranno da Foggia il 1 febbraio.

In un’intervista al Daily Star, la Saulino ha raccontato di essere un po’ “stanca” di ripetere meccanicamente il gesto su tanti estranei e non ha nascosto di aver accumulato molto stress, oltre che un certo dolore alla mascella. Tra una performance e l’altra Paola a volte chiede un time-out: “per pulirmi la faccia, ad esempio”, ha spiegato la 27enne.

La Saulino ha raccontato di accogliere ogni fan in una saletta privata. Il momento più imbarazzante qual è stato? “Una volta un ragazzo è entrato e ha tirato giù le mutande. Ma non era pronto per niente. Poi ha iniziato a piangere e dire ‘sono troppo timido’. Ho cercato di fare del mio meglio, ma dopo un paio di minuti ha deciso di andare via perché non si sentiva a proprio agio”.