Olimpiadi. La lunga estate calda dei servizi di sicurezza contro il terrorismo

Pubblicato il 9 Luglio 2012 - 12:11| Aggiornato il 11 Luglio 2012 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA, GRAN BRETAGNA – Per i servizi di sicurezza britannici la ”zona di massima allerta” per i giochi olimpici si avvicina e la tensione sale. Del resto ”la lunga estate calda” è già cominciata e si riscalda ancor più ogni giorno che passa.

Le Olimpiadi sono infatti alle porte – avranno inizio il 27 luglio e si concluderanno il 12 agosto –  e sia la polizia che gli agenti dei servizi segreti sono sul chi vive. Due operazioni distinte degli agenti speciali dell’antiterrorismo a Londra hanno portato a 13 arresti in tre giorni mentre l’autostrada M6 è rimasta chiusa giorni fa per sette ore dopo che gli agenti della Staffordshire Police, allertati da uno dei passeggeri, hanno bloccato un autobus diretto a Londra.

Alla fine si è trattato di un falso allarme, che illustra bene però quanto siano tesi i nervi. E questo potrebbe essere solo l’inizio. Stando alle informazioni raccolte dal Guardian nei circoli delle forze dell’ordine, nei prossimi giorni “è probabile” che ci sia un aumento degli arresti e delle operazioni “visibili”, ovvero quelle che finiscono sulle pagine dei giornali, come gli arresti di Londra. In questo caso le autorità hanno sottolineato che l’operazione non è legata alle Olimpiadi, ma fa parte di un intervento pianificato e guidato dall’MI5, i servizi di intelligence interni.

Sta di fatto che tre degli arrestati abitavano nei pressi del parco olimpico ed erano sorvegliati da settimane. Uno di loro, ha confermato Scotland Yard, aveva anche lavorato come volontario per la Metropolitan Police tra il maggio del 2007 e il settembre del 2009. Dall’altra parte della città, nel quartiere di Ealing, la polizia ha fermato, nell’ambito della stessa operazione, anche un convertito all’Islam originario del Dorset.

Nei loro confronti si preannuncia l’accusa di aver tramato, d’accordo con altri fondamentalisti islamici, per lanciare azioni contro obiettivi sul suolo britannico. Di altra natura, invece, è stata l’operazione gestita dalla West Midlands Police. Qui tutto è partito per caso. Un controllo di routine della stradale: un veicolo sequestrato per sospetta circolazione senza assicurazione, e quindi la scoperta di armi nascoste in un doppio fondo.

“Non appena le armi sono state trovate”, ha detto Kenny Bell, capo dell’unità antiterrorismo del corpo, “la nostra priorità è stata quella di proteggere i cittadini e abbiamo scovato e arrestato coloro i quali riteniamo essere coinvolti”. In tutto sono scattati sette arresti.

A fronte di due operazioni di successo è scappato però anche un mezzo fiasco, nelle circostanze però del tutto comprensibile. Infatti, i 48 passeggeri del bus diretto a Londra sono stati fatti scendere dalla Stafforshire Police e perquisiti uno per uno guardati a vista dagli agenti armati. Ma di bombe nemmeno l’ombra. E’ stata invece ritrovata una sigaretta finta – di quelle elettriche che certi fumatori usano per smettere il vizio – nello zainetto di uno dei passeggeri. La sigaretta si era accesa da sola e il fumo uscito dallo zainetto aveva fatto scattare l’allarme.