Parma, Alessandro Lucarelli non vuole indossare la maglia della Reggiana

Pubblicato il 3 Maggio 2017 - 18:30 OLTRE 6 MESI FA

Parma, Alessandro Lucarelli non vuole indossare la maglia della Reggiana

Parma, Alessandro Lucarelli non vuole indossare la maglia della Reggiana (Ansa)

PARMA – In questa nota, il capitano del Parma Alessandro Lucarelli ammette che non indosserà mai la maglia del prossimo avversario, la Reggiana quinta classificata in Lega Pro. Ecco le sue dichiarazioni: “Io domenica non entro in campo. A costo di non fare il capitano e far indossare la fascia a qualcun altro“.

“È una scelta personale, da me non condivisa. Mi dispiace che un calciatore di una così significativa esperienza possa non comprendere l’idea di una rivoluzione culturale che noi dobbiamo lanciare nel mondo del calcio”.

Così il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, sul capitano del Parma, Alessandro Lucarelli, che non intende indossare la maglia della squadra avversaria prima del derby di domenica con la Reggiana, andando contro l’iniziativa di fair play promossa dalla categoria e dall’Assocalciatori.

“Le tensioni, i campanili sono legati alla competizione sportiva, ma ci sono valori diversi nel mondo del calcio che non dobbiamo mai dimenticare né abbandonare, perché ci riempiono di responsabilità – ha notato Gravina, a margine della proiezione del docufilm ‘Crazy for Football’, su calcio e disabilità -. Quando si è uomini di riferimento, come il capitano del Parma, bisognerebbe stare attenti a lanciare messaggi di questo tipo. Tuttavia, rispetto la sua scelta, non la condivido”.

“Nei playoff lanceremo l’iniziativa del terzo tempo in cui, oltre alla maglia dei capitani che verrà scambiata prima della partita, le squadre dovranno salutare il pubblico insieme, a metà campo, al termine della gara – ha aggiunto -.

Non sarà possibile andare a salutare i propri tifosi da soli. Bisognerà farlo tutte e due le squadre assieme. Uscendo dal campo, verso lo spogliatoio, la squadra sconfitta dovrà salutare quella che ha vinto. Dobbiamo cominciare a capire che oltre alla vittoria, bisogna anche lanciare l’idea della sconfitta”.