Rai, stop alla moviola: ma Sky non rinuncia al replay

Pubblicato il 27 Luglio 2010 - 13:36 OLTRE 6 MESI FA

«Alla tecnologia non rinunciamo, la consideriamo un patrimonio di tutti e anche della televisione applicata al calcio». È quanto si legge nel testo di un editoriale trasmesso su di Sky Sport 24, dopo la scelta della Rai di rivedere l’uso della moviola nelle trasmissioni sportive.

«Se accanto ai tre assistenti dell’arbitro c’è, da qualche anno ormai, il guardalinee elettronico, perché chiudere gli occhi e fingere che non esista? – si afferma nell’editoriale -. Se la telecamera posta sulla linea di fondo testimonia che un pallone ha scavalcato interamente la linea di porta, perché non dirlo, magari riproponendo l’immagine? È cronaca, non fantascienza».

«È bastata la dichiarazione di rinuncia alla moviola fatta dalla Rai per scatenare quasi una guerra santa – si legge ancora -. Noi preferiamo defilarci, per odio nei confronti di ogni tipo di guerra e per coerenza con una scelta che a Sky facemmo sei anni fa. Da allora la moviola, intesa come segmento di una trasmissione post evento gestito con il supporto tecnico di un ex arbitro, non ha più cittadinanza nei nostri programmi. Non abbiamo, però, messo la testa sotto la sabbia. Proprio per rimarcare il segno del cambiamento, abbiamo presto evitato di chiamarla moviola, nobile macchina che produceva capolavori nel cinema e poi profonde spaccature nel calcio».

«La condotta adottata è sempre la stessa – si sostiene infine nell’editoriale – mostrare le immagini ai protagonisti, parlarne con loro, senza mai lasciare il campo a oscure tesi dietrologiche che – quelle sì – fanno male al calcio, affogandolo in un mare di sospetti. L’errore fa parte del gioco, i troppi errori spesso denunciano anche scarso valore tecnico. Per combattere questo, non serve la censura, bastano dei buoni maestri».