Roma-Lazio 3-2 striscioni, coreografie derby Coppa Italia (FOTO)

Pubblicato il 4 Aprile 2017 - 22:51 OLTRE 6 MESI FA
Roma-Lazio 3-2 striscioni, coreografie derby Coppa Italia (FOTO)

Roma-Lazio 3-2 striscioni, coreografie derby Coppa Italia (FOTO Ansa)

ROMA – Un tappeto di bandiere come non si vedeva da tempo. L’Olimpico indossa il vestito da sera per il derby di Coppa Italia in notturna e torna a mostrare il suo lato più suggestivo, fatto di cori e colori.

La Curva Sud, di nuovo al suo posto dopo un anno e mezzo di protesta contro le barriere – rimosse proprio a poche ore dalla stracittadina – torna a pulsare e a spingere la Roma di Spalletti che però fallisce la rimonta lasciando via libera alla Lazio per la finale.

Prima del fischio d’inizio, al momento del riscaldamento, quando ancora tutto è possibile, il tecnico toscano porta la squadra sotto lo zoccolo duro dei sostenitori giallorossi per un applauso di ringraziamento.

La scena si ripete però anche dall’altra parte del campo, con Inzaghi e la Lazio al completo ai piedi della Curva Nord, colma di bandierine biancocelesti sventolanti al momento dell’ingresso delle due formazioni in campo, e corredata con un lungo striscione dal tono chiaramente irriverente nei confronti dei cugini romanisti (“…da sempre il vostro incubo peggiore!”).

Il dato ufficiale dell’incontro riporta 43.721 spettatori, figlio soprattutto di un ritorno al completo di entrambe le curve, mentre a stonare a livello scenografico è la Tribuna Tevere mezza vuota.

L’avvicinamento alla gara non fa registrare momenti di tensione, con le due tifoserie distanti anche nei punti di ritrovo.

Per i laziali l’attesa al match si consuma in zona Ponte Milvio, con circa 500 tifosi biancocelesti raccolti e sempre controllati dalle forze dell’ordine, mentre il corteo della Curva Sud parte dal Ponte della Musica per concludersi ai cancelli d’ingresso davanti all’obelisco.

All’interno dello stadio, invece, al posto delle barriere ecco due file di steward per impedire ai gruppi di passare da una parte all’altra della curva e di sostare sulle scale di sicurezza. Poi via alla partita, tra bandiere, fischi, gol, esultanze e delusioni.