Russia, Lededev: “Capello? Una decisione presa da burattinai”

Pubblicato il 17 Luglio 2012 - 11:33 OLTRE 6 MESI FA
Fabio Capello (LaPresse)

MOSCA (RUSSIA) – “Una decisione scandalosa” e “irresponsabile” che cela dei “burattinai”: duro attacco alla scelta ieri della Federcalcio russa di nominare Fabio Capello nuovo ct della Nazionale russa da parte del deputato Igor Lebedev, figlio dell’istrionico leader ultranazionalista Vladimir Zhirinovksi, nonché vicepresidente della Duma (la Camera bassa del Parlamento).

“Si tratta di una decisione scandalosa per la sua irresponsabilità”, ha spiegato all’agenzia Interfax Lebedev, che si è autocandidato (senza grandi speranze) alla guida della Federazione in vista delle elezioni del 3 settembre. “In primo luogo – osserva – non si capisce chi ha preso la decisione e chi ha condotto le trattative. Resta il fatto che per il momento non c’è il nuovo presidente della Federazione mentre il presidente ad interim Nikita Simonian, a giudicare dalle sue ultime dichiarazioni, non è in grado di controllare la situazione e questo significa che ci sono dei burattinai nascosti che prendono le decisioni di grande importanza”.

“Chi risponderà del possibile insuccesso di Capello? Non c’è una risposta, e non ci sarà neppure nel caso in cui il tecnico italiano non sarà in grado di risolvere i compiti affidatigli”, ha proseguito. A suo avviso, le speranze di rinnovamento della Nazionale non si realizzeranno e resteranno sulla carta le aspirazioni di molti a cambiare il volto del calcio russo. Secondo Lebedev, più che Capello arriverà “il suo nome, che ha creato grazie alle vittorie con i top club di calcio italiani e spagnoli”.

“Ma – ha concluso – basta guardare negli archivi per capire in che modo lui ha raggiunto queste vette con Milan, Juve, Roma e Real: in ogni club Capello poneva la condizione di acquistare stelle del calcio mondiale in aggiunta a quelle di cui già disponeva”. Nella scelta di Capello, i media russi nei giorni scorsi avevano evocato lo zampino del presidente Putin, forse consigliato dal suo amico Berlusconi, il primo a volere Capello come allenatore del suo Milan.