Antonio Cassano, ecco telegramma licenziamento Sampdoria

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Maggio 2016 - 20:46 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Cassano, ecco telegramma licenziamento Sampdoria

Antonio Cassano, ecco telegramma licenziamento Sampdoria

GENOVA – Antonio Cassano, ecco telegramma licenziamento Sampdoria. La Samp aveva smentito, ma la foto del telegramma non lascia grande spazio all’immaginazione. Come scrive Il Corriere dello Sport, Telenord – emittente ligure – pubblica sul suo sito le parole del club blucerchiato destinate ad Antonio Cassano.

Fantantonio aveva avuto una pesante lite con l’avvocato Romei, braccio destro di Ferrero, dopo il derby perso malamente contro il Genoa. La società, per tutelarsi, ha intimato all’attaccante la risoluzione del contratto.

Il testo, dal quale Telenord omette ovviamente l’indirizzo di destinazione e il mittente, è stato dettato al telefono al call center delle Poste Italiane.

Il giorno dopo la società blucerchiata aveva parlato di “Fatto non accaduto”, ammettendo però l’accesa discussione con l’avvocato Antonio Romei.

“Gent.le sig. Cassano, tenuto conto delle espressioni offensive ed ingiuriose rivolte al termine della partita Sampdoria vs Genoa all’interno degli spogliatoi, gravemente lesive dell’immagine della società e del suo staff dirigenziale, le intimiamo la risoluzione immediata del contratto di lavoro ex art. 1456 cc. avvalendoci della clausola risolutiva espressa prevista dal punto 8) delle ” altre scritture ” ai sensi dell’art. 3.5 dell’a.c. sottoscritto in data 27/08/2015″.

Volano bassi, in casa Sampdoria. Così bassi da confondere persino le idee. L’unica cosa chiara è che i tifosi hanno esaurito la pazienza: oggi, tra i blindati che ‘difendevano’ Bogliasco, hanno gridato ‘indegni’ a giocatori e tecnico. Non seguiranno la squadra per l’ultima di campionato con la Juventus. Il resto è per il momento una mera supposizione.

A partire dal futuro di Vincenzo Montella. Il tecnico oggi ha guidato con grande distacco la ripresa dell’allenamento in vista dell’impegno a Torino, complice anche la brutta aria che tirava in una Bogliasco blindata da carabinieri e polizia. Le radici della spaccatura tra Montella e parte della società sono profonde.

Il tecnico è stato voluto dal presidente Ferrero per sostituire Zenga, mai amato dalla tifoseria blucerchiata, soprattutto dopo la batosta in Coppa con il Vojvodina. Un contratto da 1,8 milioni e una clausola rescissoria da 1,2 milioni avrebbe dovuto incatenare il tecnico alla panchina dopo un vero tour de force per liberarsi della Fiorentina.

Ma nonostante la fama che lo precedeva Montella alla Samp ha fatto peggio dell’Uomo Ragno: 0,92 punti a partita. E così il suo rapporto con i tifosi s’è deteriorato.

E s’è frantumato quello con il direttore sportivo Carlo Osti. A accendere i riflettori su una frattura insanabile le parole di Osti sul campionato fallimentare e la risposta di Montella: non mi vergogno. Montella è prigioniero della clausola rescissoria e di un contratto elevato. Una nemesi per lui.

Ma certo che se venisse chiamato a guidare la Nazionale o un club capace di sopportare il suo cachet, sarebbe facile sciogliersi da un abbraccio che potrebbe risultare mortale per la Samp e venefico per lo stesso ex aeroplanino.

Oppure, e qui l’alternativa, potrebbe andarsene Osti, che si vuole vicino al Bologna. Ma la permanenza di Montella sulla panchina non sarebbe gradita alla tifoseria.

Domani il tecnico dovrebbe vedere la società in sede. E domani è un altro giorno, forse l’ultimo di Montella in blucerchiato.