Vincenzo Nibali querela Francesco Reda e Le Iene: “Guai sono per diffamatori”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2016 - 18:48 OLTRE 6 MESI FA
Vincenzo Nibali querela Francesco Reda e Le Iene: "Guai sono per diffamatori"

Vincenzo Nibali querela Francesco Reda e Le Iene: “Guai sono per diffamatori”

CATANIA – Vincenzo Nibali, tramite gli avvocati Fausto Malucchi ed Elena Baldi, ha querelato per diffamazione Francesco Reda e la trasmissione “Le Iene”. La trasmissione tv ha gettato ombre sui controlli al siciliano dopo il Tricolore 2015. Nibali aveva annunciato la querela via Twitter: “I guai sono per i diffamatori”, al messaggio aveva allegato anche una immagine con i suoi controlli.

Come scrive La Gazzetta dello Sport con Mattia Bazzoni, bisogna tornare indietro nel tempo al momento in cui Vincenzo conquista a Superga il secondo Tricolore consecutivo davanti a Francesco Reda. All’antidoping, il cosentino del Team Idea risulta positivo all’Epo: riceverà una squalifica di otto anni.

Nel servizio della Iena Alessandro De Giuseppe, Reda parla però di una irregolarità nei test ematici a cui dovevano sottoporsi, oltre che lui e Nibali, anche Gianluca Brambilla, Valerio Conti e Gianfranco Zilioli: “La dottoressa disse: “C’è un grande problema, non abbiamo i kit per fare i controlli del sangue”. E giuro che Bima (rappresentante federale antidoping, ndr) mi ha detto: “Per me il controllo è nullo””.

Poi chiama in causa Nibali, sostenendo che lo Squalo non ha mai fatto il controllo: “È entrato 5 minuti ed è uscito con una busta bianca. Ma ci è stato cinque minuti, capito cosa voglio dire?”. La versione è la stessa di un ex dirigente della Federciclismo, Angelo Francini, allora consulente del Team Idea, che ha addirittura paventato “un altro caso M.P.” cioè Marco Pantani. Dei kit mancanti ne parla anche il verbale del dottor Roberto Bima, dove si specifica però che sono stati fatti arrivare da Torino alle 19.26 per Reda e Zilioli, mentre Nibali si era già regolarmente sottoposto al test, come Conti e Brambilla.