Brescia: rifiuta il promesso sposo e i parenti la violentano per punizione

Pubblicato il 29 Settembre 2012 - 14:47 OLTRE 6 MESI FA

BRESCIA – Una ragazza pakistana, di soli 19 anni, residente in Italia da qualche anno, rifiuta di ritornare nel suo paese d’origine per sposare il promesso sposo (suo cugino) che non ama ma che è stato scelto per lei dai genitori. Il rifiuto della giovane scatena l’ira dei parenti. Il papà la tiene chiusa in casa, la insulta, la picchia, e le ricorda che il 26 settembre deve partire per il Pakistan.

Lei il 25 settembre decide di rivolgersi ai carabinieri di Salò, andando di persona in caserma. Racconta loro di cose terribili. Le botte, gli insulti e soprattutto la violenza sessuale alla quale era costretta da un suo cugino, della sua stessa età. Ma al momento di formalizzare la denuncia fa un passo indietro.

Quando i parenti scoprono che la ragazza si è rivolta ai carabinieri reagiscono con una violenza ancora maggiore. I militari fanno irruzione nella sua casa la sera del 26 settembre: trovano la giovane chiusa in stanza e minacciata con un grosso coltello da cucina. Il padre e il cugino vengono arrestati, la 19enne finisce in una struttura protetta della provincia. Il giudice per le indagini preliminari non ha disposto la custodia cautelare in carcere, in attesa di ulteriori riscontri.