Cemento? Meglio quello dell’antica Roma: più solido e amico dell’ambiente
Pubblicato il 17 Giugno 2013 - 13:29| Aggiornato il 18 Giugno 2013 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Il cemento? Quello dell’antica Roma era decisamente migliore di quello moderno e a impatto zero per l’ambiente. Un composto di cenere vulcanica e calce più solido e sostenibile, spiega Repubblica. Ricerche e dati sono utili, ma le prove eclatanti sono edifici romani ancora in piedi dopo oltre duemila anni, sopravvissuti a terremoti e guerre mondiali.
Repubblica scrive:
“Gli scienziati e gli ingegneri hanno notato la resistenza all’erosione e all’acqua del cemento romano impiegato nella costruzione di porti, ancora perfettamente conservato in molti casi. L’ingegnere Marie Jackson dell’Università della California a Berkley fa i numeri: “Rispetto a quello romano, il cemento di Portland, quello che usiamo comunemente da 200 anni, in queste condizioni non durerebbe più di mezzo secolo prima di iniziare a erodersi”.
L’equipe dello studio ha analizzato campioni di cemento estratti dal porto romano della baia di Pozzuoli, a Napoli:
“Il segreto è nell’utilizzo di particolari minerali, tra cui roccia vulcanica e calce, che a contatto con l’acqua rendevano il cemento particolarmente solido. E che per essere prodotto, non aveva bisogno di una dispersione di diossido di carbonio nell’atmosfera pari al 7% del totale, come accade oggi”.
Un “connubio” di calce e cenere vulcanica che nel cemento di Portland non c’è, spiega Jackson:
“Dopo qualche anno inizia a fratturarsi, al contrario di quello romano”.
Ma sarebbe possibile oggi usare le tecniche degli antichi romani per produrre cemento, si chiede Repubblica:
“Impiegare oggi quelle tecniche di costruzione è una sfida per tutta l’industria. Ma si avrebbe quindi poi accesso a un materiale più solido ed ecologico da produrre. Accanto alle altre soluzioni sostenibili per l’ambiente a cui oggi l’umanità ha accesso, ora c’è un’altra risposta che viene dal passato remoto”.