L’omofobia è soltanto paura di sé stessi?

Pubblicato il 10 Aprile 2012 - 19:14| Aggiornato il 6 Maggio 2015 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – L‘omofobia è soltanto paura di sé stessi? Uno studio dimostra come l’omofobia sia più pronunciata nei soggetti con un’attrazione non riconosciuta nei confronti dello stesso sesso e cresciuti con genitori autoritari che hanno proibito loro di manifestare certi desideri. Lo studio è il primo a dimostrare come l’educazione familiare e l’orientamento sessuale siano fortemente interrelati nella formazione di paure intense e viscerali degli omosessuali, fino a sfociare in atteggiamenti apertamente omofobi anche contro se stessi, ostilità verso i gay e a favore dell’adozione di politiche anti-gay. Lo studio è il frutto degli sforzi di un team composto da ricercatori delle Università di Rochester ed Essex in Inghilterra insieme con la californiana Università di Santa Barbara.

La ricerca, pubblicata sul Journal of Personality and Social Psychology, dimostra infatti che forti pregiudizi verso i gay e le lesbiche indicano in realta’ delle tendenze omosessuali nascoste e represse. Spiega Neta Weinstein, docente presso l’universitò di Essex: “Gli individui che si identificano come etero, ma nei test psicologici mostrano una forte attrazione per lo stesso stesso possono sentirsi minacciati da gay e lesbiche perché gli omosessuali ricordano loro di tendenze analoghe all’interno di sé stessi”.

In molti casi – ha aggiunto Richard Ryan, dell’Università di Rochester – si tratta di persone in guerra con se stesse che sfogano questo conflitto interiore verso l’esterno”.

Il documento comprende quattro esperimenti separati, condotti negli Stati Uniti e in Germania: ogni studio coinvolge una media di 160 studenti universitari. I risultati forniscono un valido sostegno alla teoria psicoanalitica secondo cui la paura, l’ansia e l’avversione che alcune persone apparentemente eterosessuali manifestano nei confronti dei gay e delle lesbiche possano nascere dai loro desideri sessuali repressi. E possono aiutare a spiegare anche alcune dinamiche personali che si celano dietro i fenomeni di mobbing e i crimini contro gli omosessuali.

La ricerca fa luce anche sui casi di alto profilo in cui sono coinvolti personaggi pubblici anti-gay impegnati in atti sessuali tra persone dello stesso sesso. Gli autori citano esempi come Ted Haggard, il predicatore evangelico che si oppone ai matrimoni gay ma è stato esposto in uno scandalo omosex nel 2006.

Lo studio ha diversi limiti, scrivono gli autori. Tutti i partecipanti erano studenti universitari, quindi potrebbe essere utile per future ricerche testare questi effetti tra i giovani adolescenti che vivono ancora a casa con i genitori e tra gli adulti più anziani che hanno avuto più tempo per stabilizzarsi in vite indipendenti dai loro genitori e guardare i loro atteggiamenti variare nel tempo.