Antonello Dose: “Ho l’Hiv, contagiato da un religioso sieropositivo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Marzo 2017 - 13:19 OLTRE 6 MESI FA
Antonello Dose: "Ho l'Hiv, contagiato da un religioso sieropositivo"

Antonello Dose: “Ho l’Hiv, contagiato da un religioso sieropositivo”

ROMA – Antonello Dose, conduttore del programma radiofonico Il ruggito del coniglio su Radio Rai 2, si racconta in un libro e spiega di essere Hiv-sieropositivo. A contagiarlo, dice Dose, è stato un partner appartenente ad un ordine religioso cattolico. Lui che da ex cattolico che ha trovato la serenità nel buddismo, racconta la sua storia tra omosessualità, la malattia e la sua lotta per i diritti civili.

Intervistato da Emilio Sturla Furnò per il sito Pride Online, parla dei suoi amori, dei successi e delle delusioni, ma anche della difficoltà della malattia: l’Aids. Un libro autobiografico in cui si confessa e parla di sé ai suoi milioni di ascoltatori della trasmissione Il ruggito del coniglio, che conduce insieme a Marco Presta. Antonllo Dose spiega che il buddismo Nichiren Daishonin e la recitazione di Nam-Myoho-Renge-kyo gli hanno cambiato la vita e lo hanno salvato, insegnandogli che tutto dipende dalla nostra mente e gli hanno permesso di affrontare la sua condizione:

“La serenità, forse sì, sta nell’equilibrio, nella padronanza di sé. La felicità, invece, sto imparando, si trova nell’azione che crea valore per sé e per gli altri. Non si può’ essere veramente felici da soli. Bisogna condividere. Nei primi anni di pratica buddista ho iniziato ad attirare molta buona fortuna: sai, nel mondo dello spettacolo, senza santi in paradiso, è improbabile lavorare in continuazione. Ebbene, da quando ho iniziato questa cosa, il lavoro non mi è mai mancato. Se tu stai bene, sei vitale, ottimista e allegro, è più facile che l’ambiente ti protegga. Certo la vita è fatta anche di difficoltà, fallimenti e perdite, ma per fortuna ho incontrato uno strumento per affrontare una cosa dopo l’altra. Ho imparato a sviluppare gratitudine per ciò che ho piuttosto che lamentarmi di quello che mi manca o delle cose che vanno storte”.

Parlando della malattia, Dose dice di essere stato contagiato da un religioso:

“Siamo in Italia, a Roma. Dai, dimmi che non hai mai incontrato religiosi in sauna o in giro per i locali di cruising? Per carità, non voglio giudicare nessuno, ma ho trovato curioso, quasi comico per un ex-cattolico complessato come me, scoprire di essere stato contagiato da un religioso. Ho passato anni pieni di sensi di colpa, credendo di essere diverso e sbagliato, anche per colpa dei continui attacchi che sono arrivati da Oltretevere negli ultimi decenni verso le persone Lgbti”.

Una scelta coraggiosa, quella di raccontarsi, e un messaggio importante da lanciare, quello della prevenzione, lui che dedica il suo libro a omosessuali e alle persone sieropositive:

“Sono una persona fortunata, faccio un lavoro pubblico e ben pagato. Ho notato che diversi amici cominciano soffrire per gli effetti collaterali dei farmaci e sono ripresi, specie tra i giovanissimi, i contagi di malattie sessualmente trasmissibili. Nella quasi totale assenza delle autorità sanitarie nazionali ho usato la mia piccola popolarità per invitare di nuovo tutti a fare prevenzione. Solo raccontando la verità si può sperare di raggiungere il cuore delle persone. Sai, con l’arrivo della PrEP, la terapia antiretrovirale preventiva, se tutti si facessero le analisi e tutti i sieropositivi accertati prendessero la terapia, nel giro di qualche mese si potrebbe debellare l’epidemia, almeno nei Paesi Occidentali. Spero che questo libro possa aiutare la diffusione di queste notizie sui media nazionali. Se ci nascondiamo non succede niente di utile. Notiziona: potrebbe esserci una medicina risolutiva entro la fine del 2017!”.

Da sempre impegnato nella lotta per i diritti, nel libro non risparmia chi critica gli omosessuali, a partire dalla Chiesa e dai governi, e si scaglia contro le discriminazioni, festeggiando però gli obiettivi raggiunti, come la legge sulle unioni civili approvata l’11 maggio 2016:

“Intanto festeggiamo i risultati raggiunti e ringraziamo chi per decenni ha dedicato la sua vita ai nostri diritti. In Italia serve urgentemente una legge che preveda l’aggravante per omofobia e transfobia, come per il razzismo. Proprio qualche giorno fa l’Onu ha chiesto all’Italia di legiferare sulle stepchild-adoption. Inoltre deve continuare la lotta per il matrimonio egualitario. Da recenti statistiche (Fama Pediatrics) risulta che negli Stati Uniti sono calati del 14 % i suicidi tra teenagers Lgbti. Significa che è la direzione giusta. Se un adolescente trova intorno a sé degli esempi positivi di riferimento, si sentirà meno isolato”.

Antonello Dose dedica poi un capitolo della sua autobiografia al rapporto col suo fidanzato Fabrizio Morgan e al loro sogno di sposarsi:

“Siamo ancora in attesa di venire convocati dal Comune di Roma per stabilire il luogo e la data. Speriamo di realizzare il nostro sogno a fine primavera. La cerimonia sarà semplice come lo siamo noi due, semplice ma piena di significato. Mi piacerebbe organizzare una festa in piazza come facevano i miei nonni contadini.