Canone Rai Renzi. Pagare meno (tra 35 e 80 euro), pagare tutti: anche i senza tv

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Ottobre 2014 - 10:21 OLTRE 6 MESI FA
Canone Rai Renzi. Pagare meno (tra 35 e 80 euro), pagare tutti: anche i senza tv

Canone Rai Renzi. Pagare meno (tra 35 e 80 euro), pagare tutti: anche i senza tv

ROMA – Canone Rai Renzi. Pagare meno (tra 35 e 80 euro), pagare tutti: anche i senza tv. Il canone Rai cambia pelle: l’imposta si chiamerà “contributo al servizio pubblico radio-tv”, sarà molto più bassa (tra 35 e 80 euro dagli attuali 113,5), varrà per tutti, indistintamente, anche per chi non possiede una tv o non ha accesso internet. Il Governo Renzi intende procedere velocemente, anche per poter dire, prima che i bollettini di versamento per il 2015 giungano a destinazione , abbassare il canone, fatto. Il piano prevede appunto che tutti contribuiscano a finanziare il servizio pubblico, a seconda delle proprie possibilità.

Si pensa ad una forbice tra i 35 e gli 80 euro, a seconda delle capacità di spesa dei nuclei famigliari (calcolata sul reddito, ma anche sui consumi e altre variabili). Nessuna famiglia, dunque, nemmeno le più ricche, pagherà più di cento euro per finanziare il servizio pubblico radio-tv, e molte pagheranno parecchio di meno, fino ad un terzo rispetto agli attuali 113,50 euro del canone Rai (mentre si studia un’esenzione per le famiglie con soglie di reddito minime). (Paolo Bracalini, Il Giornale)

Una tassa progressiva e universale che verrà addebitata probabilmente sulla bolletta elettrica. Pagherà anche chi non ha la tv: dai dati della Rai risulta che il 98% delle famiglie ha una tv in salotto. L’evasione del canone però è attestato al 27%. Secondo le simulazioni del ministero dello Sviluppo Economico, la nuova imposta così strutturata garantirebbe lo stesso gettito attuale, 1,8 miliardi di euro. Alla Rai, che non potrà più gestire in proprio la riscossione del tributo (si pagherà col modello F24 o comunque con  le tasse), sono preoccupati, soprattutto perché, come ricordano ad ogni occasione il dg Gubitosi e il presidente Tarantola, non viene risolta l’anomalia italiana di un canone fra i più bassi d’Europa.

All’azienda di Stato verrà assicurati il gettito di 1,7 miliardi a stagione. L’azienda sarà però costretta a rinunciare a circa 500-600 milioni di euro che attualmente non riesce a riscuotere per via dell’evasione. Il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli e il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Salvatore Margiotta, alla Leopolda hanno spiegato a Nino Luca del Corriere della Sera in cosa consiste il progetto: