Francesca Chaouqui: “Il personaggio di Claudia Gerini si ispira a me”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Ottobre 2017 - 11:08 OLTRE 6 MESI FA
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Francesca Chaouqui: “Il personaggio di Claudia Gerini si ispira a me”

ROMA – Intervistata da Radio Cusano, Francesca Chaouqui, “la papessa” del Vaticano, dice di riversi nel nel personaggio che nella fiction Suburra viene interpretato da Claudia Gerini: “E’ stato veramente una sorpresa, nel senso che comunque alla fine mi ha divertito molto leggere il filo conduttore che ha creato quel personaggio che più che a me personalmente si ispira al prodotto di tutta quella campagna mediatica che venne fatta su di me subito dopo il processo in Vaticano. Questa sorta di donna pericolosissima che si muove tra i salotti romani, la Santa Sede, in un potere a metà tra l’economico e il finanziario e che tiene in pugno i vari altri personaggi. Mi ha fatto effetto vedere questa cosa, mi fa riflettere come una campagna mediatica trasformi una persona in un’altra e la tv poi possa cristallizzare un’immagine per sempre. La caratterizzazione del personaggio è tale che a un certo punto utilizza anche alcune delle frasi che erano uscite dalle intercettazioni del processo. Le fanno dire cose che io ho detto davvero, l’ho letto ieri in un paio di recensioni. Dubito che ci toglieremo mai dall’immaginario collettivo l’idea della Papessa”.
Sui salotti descritti in Suburra: “Esistono, a Roma come da nessun’altra parte. Forse solo Torino può essere paragonabile a quello che accade a Roma. I salotti sono di due tipi. Uno è quello delle chiacchiere, che è frequentato da un determinato tipo di target, è un posto dove non si decide, ma dove si muovono le cose. Poi ci sono i salotti quelli veri, quelli dove si cambiano le sorti del Paese. Mi ricordo di una cena dove si doveva decidere il Presidente di una importantissima controllata dello Stato e venne deciso in una cena dove c’era chi poteva decidere questo e il diretto interessato. Queste sono cose classiche che avvengono a Roma. Quando si fa una cena importante ci deve essere sempre un cardinale, un esponente delle forze dell’ordine, un politico, un magistrato e un ambasciatore. Se non riesci a mettere insieme queste anime non sei nessuno. Il tavolo più ambito e riservato di Roma rimane sempre quello della Contessa Pinto. Questo è un periodo di potere fluido, si stanno decidendo le liste elettorali, questo è un periodo di transizione, nei salotti romani c’è grande movimento”.

Sul sesso nei salotti romani: “Ci sono i salotti di sesso e droga, io non li frequento, però esistono. Nei salotti dove si prendono decisioni, però, cose del genere non esistono. Il potere e il sesso hanno un rapporto molto particolare. Chi persegue il potere tiene da parte il sesso. Il sesso è una componente che allontana dal potere. Nei salotti dove si decidono davvero le cose non troverete mai il sesso”.