Gabriel Garko: “Quando avevo 17 anni un uomo sposato tentò di abusare di me”

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Novembre 2019 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA
gabriel garko foto ansa

Gabriel Garko (Ansa)

ROMA – Gabriel Garko intervistato dal settimanale Chi svela un episodio della sua vita molto doloroso: “Un uomo sposato con figli tentò di violentarmi”. Il fatto avvenne quando aveva 17 anni. L’uomo che tentò di abusare di lui, oltre ad essere sposato e con figli, era molto più grande di lui.

Gabriel Garko aveva già raccontato questo momento buio della sua vita nel suo libro autobiografico “Andata e ritorno” uscito lo scorso 21 novembre. Ora, in un’intervista rilasciata al settimanale Chi, l’attore 47enne accenna di nuovo all’accaduto. Il fatto è avvenuto ad Asti quando era poco più di un adolescente: “Da quella sera iniziai a fumare. Provai schifo ma non ne parlai con nessuno, tantomeno con i miei”. Perché ha deciso di raccontarlo solo ora? “Perché con questo libro mi sono aperto più di quanto mi sarei aspettato e quell’episodio che in verità credevo di aver rimosso, è tornato prepotente a farmi visita. In passato non l’avrei mai dichiarato perché avrebbe significato voler far parlare a tutti i costi di me e io, mi creda, non ho mai cavalcato la notizia per farmi pubblicità”.

Gabriel Garko, oltre alla violenza subita, racconta un altro episodio inquietante del suo passato: “Nel 2014 tentarono di sabotare la mia auto. Forse volevano farmi fuori e io ne ho parlato solo ora”. L’attore prosegue: “Nonostante le denunce fatte non ho mai scoperto chi fosse il mandante. Non sono nuovo a episodi di questo genere. Una volta fuori dal cancello di casa mi scrissero ‘Garko drogato’”.

Garko, negli anni è apparsa come una persona molto riservata. Ama e detesta la popolarità allo stesso tempo e per questo ha un sogno molto particolare: “Sogno che nessuno mi chieda più con chi vado a letto. Dobbiamo superare le etichette, i cliché e tutte queste maledette definizioni lasciando a tutti la libertà di esprimersi come e quando vorranno. Non riesco più a tollerare chi punta il dito, chi giudica, chi vuole dare un nome a tutto e a tutti e non voglio più sentire parlare di normalità”.

Fonte: Chi, Today

 

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