Lando Buzzanca: “Ho tentato il suicidio, è vero”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Agosto 2014 - 17:27 OLTRE 6 MESI FA
Lando Buzzanca: "Ho tentato il suicidio, è vero"

Lando Buzzanca (Foto LaPresse)

ROMA – “E’ vero, ho tentato il suicidio“. L’attore Lando Buzzanca lo ha confessato in un’intervista al settimanale Oggi. Il gesto estremo risale al 6 agosto del 2013, quando Buzzanca ha prima ingerito delle pillole per dormire insieme ad un bicchiere di gin e poi si è tagliato le vene dei polsi.

Un gesto che non rifarebbe, dopo aver visto il dolore causato ai suoi figli, e che nasceva dalla nostalgia per la moglie Lucia, morti 3 anni prima.

Al settimanale Oggi Buzzanca racconta:

“Sono andato in bagno, ho riempito la vasca e ho preso delle pillole di melatonina, di quelle che fanno dormire. Le ho buttate giù con un bicchiere di gin… Poi ho spaccato il bicchiere sul lavabo. Ho preso un pezzo di vetro e l’ho affondato nei polsi. Ma piano, guardi le cicatrici: non sono profonde…”.

Un gesto estremo che però non rifarebbe:

“Avevo preparato la vasca apposta, per morire lì, ma era strano. Ero tranquillissimo, guardavo il sangue sui polsi e non sentivo il dolore. Poi, ho perso i sensi e mi hanno trovato la mattina. Alle otto: dopo 12 ore. Se lo rifarei? No, perché ho visto i miei figli disperati”.

Dietro al tentato suicidio, un periodo difficile per l’attore:

“Era il 6 di agosto 2013, venivo da due mesi di set faticosissimi, con 42 gradi, a Roma. Giravo Il Restauratore 2, quello che andrà in onda dal 7 settembre. Quel giorno, giravo la scena in cui, al cimitero, parlo sulla tomba di mia moglie uccisa. Me l’hanno fatta rifare 11 volte, per sette ore. E io l’ho sempre fatta come se parlassi a Lucia, la mia vera moglie, morta tre anni prima. Ho avuto una discussione che mi ha fatto male. Contestavano il mio personaggio. Ero già stremato e mi sono sentito pure attaccato in quello che facevo con passione. Torno a casa ed ero solo. Ho preso a chiedermi che senso avesse quella vita senza Lucia. Io tutto il mio successo l’ho creato per lei, per farla sentire fiera di avermi scelto, anche se la sua famiglia mi rifiutava perché ero povero. Quella sera, parlavo da solo, dicevo: Lucia, io ho sempre fatto tutto solo per te”.