Masterchef, Dagospia attacca: Bagaglino della fettina panata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Dicembre 2015 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA
Masterchef, Dagospia attacca: Bagaglino della fettina panata

Masterchef, Dagospia attacca: Bagaglino della fettina panata

ROMA – Riparte Masterchef, il fortunato e chiacchierato talent culinario che è arrivato alla quinta edizione. Novità assoluta è la presenza di un giudice in più, Antonino Cannavacciuolo infatti si va ad aggiungere allo storico trio Cracco-Bastianich-Barbieri. Un talent che non ha mezze misure, o piace o non piace. A giudicare dagli ascolti piace parecchio, ma in molti criticano la falsità del programma, più spettacolo e cabaret che talent di cucina.

Dagospia, con la sua rubrica “Lady Coratella”, definisce Masterchef il “Bagaglino della fettina panata con dei giudici finti come le tette della Luxuria, narcisi come Sgarbi, arroganti come Renzi, di cui solo uno sa seriamente cucinare…”.

Scrive Dago: Mica è uno spettacolo per veri appassionati di fornelli, mica si impara a cucinare sul serio, è solo un carrozzone di fanatici. Il pessimo erede, con qualche imitazione in giro per il mondo, degli spettacoli comici televisivi, ormai obsoleti. Masterchef fa ridere e ancor di più fanno ridere i giudici, finti come le tette di Luxuria e i capelli di Baudo. Ve la ricordate Ambra a Non è la Rai, quando era ragazzina e prima di riciclarsi come icona gay? Si muoveva telecomandata da Gianni Boncompagni tramite un auricolare infilato nell’ orecchio. Masterchef è qualcosa del genere.

Si vede lontano tre chilometri che i giudici si incazzano per finta, che qualcuno li dirige in tempo reale, non sono credibili. Eppure il popolo dei fanatici continua a seguire quella fiction con passione e fedeltà. Crik-Crok Cracco, che qui chiameremo Carlo, è il più cattivo e tutto sommato la parte la recita abbastanza bene. Del resto viene dalla brigata di Gualtiero Marchesi e, a quanto si dice in giro, chi esce da lì non è solito mandare confetti a dipendenti e collaboratori. Più facilmente li tratta a pesci in faccia, infatti di chiacchiere sul caratterino di certi chef, ad esempio Andrea Berton (stessa banda di Cracco) ne circolano parecchie.