Rai, martedì scade cda. Nuovo a.d. donna? “Marinella Soldi o Eleonora Andreatta”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Maggio 2015 - 12:20 OLTRE 6 MESI FA
Rai, martedì scade cda. Nuovo a.d. donna? "Marinella Soldi o Eleonora Andreatta"

La sede Rai di viale Mazzini a Roma

ROMA – Martedì 26 maggio scade il Consiglio di amministrazione della Rai, quello nominato quando Forza Italia aveva la maggioranza in Parlamento. Il direttore generale Luigi Gubitosi, e non solo lui, preme per le nuove nomine. Ma la questione è tutt’altro che chiusa. L’assemblea degli azionisti, spiega Claudio Marincola sul Messaggero, approverà il bilancio ma, probabilmente, non deciderà il nuovo Amministratore delegato. O meglio, la nuova Amministratrice delegata. Perché pare proprio che Matteo Renzi voglia una donna a capo della Rai. 

In cima alla lista delle papabili, scrive Marincola, c’è Marinella Soldi, a.d. di Discovery Italia e general manager di Discovery Networks Europe Sud Europa. Il suo nome ha preso forma dopo l’audizione alla Commissione Trasporti e comunicazioni della Camera dove la manager è stata convocata nell’ambito di un’indagine conoscitiva sui media. Scrive Marincola:

“In quell’occasione, non è sfuggita la totale convergenza tra le sue idee e le linee guida della riforma. Il suo invito a ridurre il numero dei canali Rai disponibili, rafforzare i contenuti, crescere sul mercato e strutturarsi come una media company. E più ancora la proposta di lasciare due soli canali finanziati dal canone e senza pubblicità e «dotarsi di una governance idonea a sottrarre l’azienda alle pressioni della congiuntura politica».

L’altro nome che circola è quello di Eleonora, detta Tinny, Andreatta, direttrice di Raifiction con “ottime referenze interne” e il vantaggio di conoscere la macchina.

Per quanto riguarda invece le candidature maschili ci sono Antonio Campo Dall’Orto, Andrea Scrosati, vice presidente di Sky Italia, Vincenzo Novari, numero uno di H3G e plenipotenziario del gruppo cinese Hutchison Whampoa in Italia.

Scrive Marincola:

“C’è tuttavia un se che condiziona ogni scelta. Renzi potrà scegliere più o meno liberamente il successore di Gubitosi solo se potrà farlo con la sua riforma, non con la legge Gasparri. Ipotesi al momento tutta da verificare. Senza dire che votare con la Gasparri vorrebbe dire lasciare il pallino in mano alla Commissione di Vigilanza dove i bersaniani abbondano, il rischio imboscata è perenne e dove servirebbe un accordo con 5Stelle e FI.

(…) In realtà se ci fosse un accordo politico – si fa osservare in ambienti vicini a Renzi – la Camera avrebbe più di un mese per approvare la riforma. Resterebbe da definire come farebbe la Rai a designare il suo rappresentante nel cda. Ma questo è un altro discorso. E soprattutto desta dubbi l’idea che la Camera possa approvare la Riforma senza che il governo chieda la fiducia. Ipotesi che Renzi, intervenendo di recente a Radio anch’io, ha confermato. Ma le vie della Rai, si sa, sono infinite”.