Rai, Rizzo Nervo: “Il governo deve esaminare il dossier”

Pubblicato il 2 Febbraio 2012 - 19:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E' ''opportuno, oltre che legittimo, l'esame del dossier Rai da parte del governo'' e una delle ragioni e' che ''il consiglio di amministrazione sta per giungere a scadenza. Procedere a una verifica dell'efficienza della governance prima del rinnovo e' soprattutto un'iniziativa di buon senso''. Ne e' convinto l'ex consigliere Rai Nino Rizzo Nervo, che sottolinea di essere ''totalmente d'accordo con il presidente Garimberti: con l'attuale governance nessuna impresa potrebbe reggere a lungo''.

Garimberti, scrive Rizzo Nervo in un intervento che uscira' domani sul quotidiano Europa, ''e' un uomo responsabile e prudente'' e percio' se ''rivolge, come ha fatto nei giorni scorsi, un appello alle istituzioni e all'Azionista perche' l'attuale governance condanna la Rai all'ingovernabilita' deve essere preso sul serio e rispettato. Chiedere, inoltre, un incontro con l'Azionista per illustrargli la delicatezza della situazione e' per il presidente di una societa' per azioni non soltanto un diritto ma anche, anzi soprattutto, un dovere'', insiste Rizzo Nervo.

''Se l'Azionista e' poi il governo attraverso il ministero dell'Economia non e' colpa di Garimberti, semmai della legge Gasparri''.

L'ex consigliere, che si e' dimesso due giorni fa dopo le nomine di Maccari al Tg1 e Casarin alla Tgr decise dal cda, elenca poi i motivi per cui a suo giudizio il governo e' titolato a intervenire per la riforma della tv pubblica. ''Il primo: tutte le riforme della Rai sono avvenute su iniziativa dei governi''. Inoltre e' la stessa legge Gasparri che ''stabilisce per la prima volta che la Rai e' una societa' a capitale pubblico le cui azioni appartengono al Tesoro'' e ancora ''riconosce l'obbligo del governo a intervenire quando stabilisce che il ministero dell'economia nella qualita' di azionista nomina un consigliere di amministrazione, designa il presidente e concorre significativamente a determinare il direttore generale''.

Infine, ''e' sempre il governo attraverso il ministero dello Sviluppo economico che stipula il contratto di servizio e vigila sulla sua corretta applicazione da parte della Rai''. Tutto il resto ''sono chiacchiere, buone soltanto per alimentare una polemica politica''.