Rai, Santoro: “Vogliono che rimanga? Me lo chiedano”

Pubblicato il 20 Maggio 2010 - 21:24 OLTRE 6 MESI FA

Michele Santoro

Michele Santoro apre la puntata di “Annozero” e, come era prevedibile, spiega il perché della risoluzione del contratto Rai oltre che togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Attacca tutti coloro che lo hanno criticato in queste ore, non risparmiando consiglieri, giornalisti, politici, in particolare del Pd e dell’Idv. Poi afferma: “Vogliono che io rimanga? Me lo chiedano” ma chiede che Annozero sia “considerato non lo scandalo della Rai, ma la perla”. “Se lo dite – afferma – basta una parola e io rimango”.

Ma avverte: “Se mi considerate un estraneo all’interno del servizio pubblico, allora arrivederci e grazie. Trenta anni di battaglie non possono essere cancellati e il mio pubblico capirà”.

“Gli unici che hanno il diritto di insultarmi – afferma subito Santoro – sono gli spettatori. La tv non è un frigo, come qualcuno pensa, è un’estensione del cervello per cui quando il programma preferito ci viene tolto lo spettatore si incazza. Ma io sono un autore, non un politico e un autore deve anticipare i gusti dei suoi spettatori. Un autore è sempre portato a cambiare. Poi quando torna, gli spettatori lo giudicano e dicono: ‘Ha fatto bene’. Ora, vanno bene le tante lezioni dal pubblico, ma stiamo prendendo lezioni da tutti, addirittura da Vespa, lui che viene pagato come l’ultimo Oscar da protagonista per fare un programma in crisi”.

“Vi ricordate l’editto bulgaro? – prosegue – Quell’editto non è mai stato tolto, siamo stati congelati. Poi c’è stato una sentenza e siamo tornati in onda. I giudici hanno esaminato i nostri contratti e hanno visto che la Rai aveva un impegno a realizzare con me molti programmi in prima serata. Nonostante queste sentenze, anche in appello, i partiti di destra e di sinistra non hanno mai voluto prenderne atto e hanno sempre fatto ricorso contro di noi. Ora in Cassazione. Nel frattempo Annozero è andata in onda per 122 puntate e la Rai ci ha ricavato tantissimi profitti. Che cosa succedeva mentre la Rai incassava questi profitti? Contratti bloccati, minacce di dimissioni”.

“Ora – sottolinea – qualcuno dice che sono stanco e provato. Io non sono stanco. Quale giornalista avrebbe messo in onda Patrizia D’Addario quando aveva avuto una diffida che diceva ‘qualunque cosa accade è tutta colpa tua’?. Quando Curzio Maltese oggi scrive ‘Santoro si è arreso a Berlusconi’ io dico: non mi sono arreso. E poi, dov’era Repubblica quando la Rai ci voleva sanzionare?”.

“Scusate – chiede – direttore del Corsera, della Repubblica, della Stampa, rispondete: se non fossero uscite le telefonate dell’inchiesta di Trani, se fosse passata la sanzione (contro Annozero, ndr) di 90 milioni di euro, cosa avreste scritto? Che finalmente veniva cancellato Annozero?”.

Poi rivolgendosi al presidente della Vigilanza Rai: “Allora, caro presidente Zavoli, non posso accettare di usare la parola “morale” con me. E’ molto più immorale la decisione della Vigilanza di vietare i talk show durante la campagna elettorale. Una domanda: Annozero è un programma che vuole fare un magistrato o il Pd, i consiglieri, ecc lo considerano un programma fondamentale? E Santoro è un giornalista scomodo o un professionista importante per la Rai?”.