Rai sprecopoli: “7 dipendenti in 900 mq.”. 1 su 10 fa causa (2 su 3 vincono)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Luglio 2014 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Rai sprecopoli: “7 dipendenti in 900 mq.”. 1 su 10 gli fa causa (2 su 3 vincono). La sede regionale della Rai a Sassari ospita 7 dipendenti in uno spazio di 900 mq. Un dipendente su 10 (1300 su 13mila) – denuncia il dg Luigi Gubitosi – è stato assunto praticamente da un tribunale, cioè ha citato in causa l’azienda vincendola. E la quota di cause perse dalla Rai è del 66% (2 su tre). Sulle cause perse, pesano gli appalti esterni, i pochi controlli, la normativa confusa. Sono 2563 i procedimenti pendenti secondo i calcolo della Corte dei Conti: le spese legali solo per gli avvocati superano quelle dei risarcimenti.

Rai sprecopoli: "7 dipendenti in 900 mq.". 1 su 10 gli fa causa (2 su 3 vincono)

Rai sprecopoli: “7 dipendenti in 900 mq.”. 1 su 10 gli fa causa (2 su 3 vincono)

Bastano questi dati (l’enorme patrimonio immobiliare che potrebbe essere alienato) a spiegare a dar conto degli sprechi della prima azienda culturale del Paese.

In rosso fisso, colpita al cuore dai tagli imposti dal decreto Irpef (150 milioni di euro), ma sempre a galla, ancorata al suo passato glorioso. Il valore complessivo degli insediamenti – l’ultima perizia è datata 2012 – è di ben 12.584 milioni di euro. Gli investimenti nella manutenzione degli immobili hanno subito un brusco calo, data la vetustà si rischia il degrado. Stiamo parlando di piccoli «tesori». Quello di Venezia, un edificio del Settecento che incorpora uffici della direzione, redazioni, studi e mensa, non è l’unico esempio di sede monumentale.

Altro pezzo pregiato è il centro di produzione di Napoli, in particolare l’Auditorium, 800 posti a sedere con una platea di 700 metri quadri. Il laboratorio di scenografia è un fiore all’occhiello, è in grado di produrre varietà, fiction e altre varie tipologie di spettacolo. La Rai preferisce però spesso rivolgersi all’esterno. Nel primo trimestre del 2012 la Corte dei conti visitò la struttura e concluse che l’Auditorium era stupendo, ma che nel primo quadrimestre dell’anno non era stato quasi mai utilizzato. (Claudio Marincola, Il Messaggero)

I “forzati dell’alba”. Mentre l’azienda è impegnata a tagliare il tagliabile (spese di rappresentanza, chiusura di sedi di corrispondenza, edizioni dei tg), tecnici e dipendenti continuano a recarsi di buon’ora, specie la domenica al lavoro. Il Messaggero li chiama i “forzati dell’alba”, per spuntare sostanziosi integrativi salariali con gli straordinari: “la domenica in molti uffici c’è il tutto esaurito. Impiegati, tecnici, giornalisti: non manca nessuno”.