Reality show, quando uccide. Morire per l’audience, 9 volte è successo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Marzo 2015 - 13:31| Aggiornato il 17 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
Reality show, quando significa morte, 9 storie. Morire per l'audience

Reality show, quando significa morte, 9 storie. Morire per l’audience

ROMA – La tragedia in Argentina sul set del reality francese Dropped, 10 morti di cui tre concorrenti, non è l’ultimo caso in cui il valore della vita umana sembra sacrificato alle ragioni dello spettacolo.

“Morire per l’audience” titola significativamente Luca Dondoni sulla Stampa un suo commento audio: dall’Argentina, alla Cambogia, agli Usa sono ormai tante le prove estreme in favore di telecamera per accontentare il vasto pubblico, veri e propri supplizi, torture auto-inflitte, test di sopravvivenza e di rischio non calcolato dove spesso ci scappa il morto. Di seguito i 9 casi più eclatanti (raccolti da Marco Letizia sul Corriere.it).

1. Argentina, “Dropped”, Tf1 (Francia). Lo scontro fra due elicotteri (i concorrenti devono gettarsi dal velivolo) ha ucciso 10 persone, di cui tre campioni di sport francesi.

2. Cambogia, “Koh Lanta”, Tf1 (Francia). Una specie di Survivor, sempre dell’emettente francese: durante la prova naufragio Gerard Babin è colto da infarto. Nonostante i tentativi di rianimarlo, muore sull’elicottero-ambulanza. 10 giorni dopo, probabilemnte per il rimorso di non aver fatto tutto il possibile, si suicida Thierry Costa, medico del programma.

3. Nigeria, “Gulder ultimate search”. Il concorrente Anthony Ogadje muore annegato nel lago di Shere Hills mentre tentava diu superare una prova di resistenza.

4. Perù, “Il prezzo della verità”. Quando in diretta tv Ruth Thalia Sayas rivela al suo fidanzato che in realtà faceva la prostituta vince il premio del vincitore, 5800 dollari Usa. Poco dopo è trovata morta: ad ucciderla il fidanzato che però (a proposito di verità) lo era solo per finta. L’ha uccisa perché la vittima non voleva dividere il premio.

5. Usa, “Fear factor”. Non c’è scappato il morto ma i concorrenti se la sono vista bruttissima tra vasche di topi e scorpioni, serpenti striscianti nel letto, api a a grappoli sul volto.

6. Inghilterra, “Shattered”, Channel Four. Ai concorrenti dopo il reality sono stati diagnosticati stati di alterazione progressiva, allucinazioni, disturbi della personalità: la prova consisteva nel non  dormire per 6 giorni consecutivi per ottenere il premio.

7. Usa. “The chamber”, Fox. La “camera” del titolo è quella delle torture. Il reality durò poco: tra scosse elettriche, fuoco fiamme o getti d’acqua gelata non si va lontano.

8. Usa. “The chair”. Siamo ancora dalle parti della tortura, la sedia ricorda quella del film “Il Maratoneta”, quello dove il sadico dentista nazista Laurence Olivier armato di trapano chiedeva al terrorizzato Dustin Hoffman “sei sicuro?”. Nella versione reality ai concorrenti legati a una sedia si misuravano in diretta le pulsazioni cardiache per verificare chi gestiva meglio il panico una volta messi di fronte a un vero alligatore, o altre prove paurose dello stesso genere.

9. Thailandia, “Clear sex reality show”. Ruth Thalia Sayas, 32enne pakistano è morto lasciando moglie e 4 figli per la rottura di un tendine sott’acqua: era zavorrato con un  peso da 7 kg. L’incidente l’ha mandato nel panico. Il panico l’ha fatto affogare nelle acque di un calmo laghetto.