Renzi, Berlusconi, Formigli, De Filippi, Briatore: le pagelle di Michele Santoro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Settembre 2013 - 15:31 OLTRE 6 MESI FA
Renzi, Berlusconi, Formigli, De Filippi, Briatore: le pagelle di Michele Santoro (Nella foto Ansa, Santoro con Berlusconi)

Renzi, Berlusconi, Formigli, De Filippi, Briatore: le pagelle di Michele Santoro (Nella foto Ansa, Santoro con Berlusconi)

ROMA – “I talk show sono un genere eterno”: Michele Santoro, intervistato da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, presenta così la stagione di Servizio Pubblico, la ventiquattresima edizione di un programma che abbia come conduttore il giornalista salernitano.

Il conto inizia 26 anni fa, nel 1987:
sono 5 con Samarcanda, 2 con Il Rosso e Il Nero, 2 con Tempo Reale (tutte su Raitre),
3 con Moby Dick – su Italia 1,
1 con Circus (Raiuno), 1 con il Raggio Verde (Raidue), 2 con Sciuscià (Raiuno),
6 con Annozero (Raidue),
2 con Servizio Pubblico (la prima su una multipiattaforma che include Sky, la seconda su La7)

Non sorprende quindi che, alla domanda se i talk show sono morti, Santoro risponda così:

“Lo si sente dire spesso. È una stupidaggine assoluta. I talk show sono un genere eterno. Semmai sono morti i reality, che davano a chiunque l’illusione del successo, anche se l’ascensore sociale era già fermo. La crisi ci ha riportati alla realtà. E nessuna trasmissione riesce a restituire le tensioni sociali con l’immediatezza del talk. Cosa si è messo a fare nell’esilio moscovita Assange, lo svelatore dei segreti del mondo? Un talk show”.

Santoro distribuisce giudizi sui conduttori “di nuova generazione”:

“Il più criticato, La gabbia di Paragone, è stato anche quello più commentato […] Perché ha dato più spunti. Mi fa piacere vedere in video Porro: se non fosse venuto spesso ospite da noi, forse non avrebbero notato le sue capacità
Che effetto le fa seguire in video i suoi allievi, come Formigli?
“È interessante vedere che lui e Iacona si sono divisi i due linguaggi che io tenevo insieme: Corrado il talk, Riccardo il racconto. È come vedere le proprie lacerazioni riflesse in tv”.
Lei chi guarda?
“Quando il talk appalla, giro su Iacona”.

Dai conduttori ai politici, dove Santoro, forse per una questione generazionale, sembra preferire Berlusconi a Renzi:

Come trova Renzi?
«Per vitalità batte tutti 3 a 0. Se punta un interlocutore non gli dà scampo. Conservo molti dubbi, però. Voltare pagina è giusto ma non basta; qui dobbiamo trovare la via d’uscita dalla crisi. Ho qualche dubbio pure quando Renzi dice di Berlusconi: “Game over”».
Perché, Berlusconi non è finito secondo lei?
“Aspetterei a dirlo. L’uomo è un combattente. Bisogna riconoscerlo: non è uno che si arrende. Potrà essere a fine corsa, ma il sistema politico ed economico che l’ha prodotto è ancora lì”
Curzio Maltese ha paragonato la puntata di Servizio pubblico con Berlusconi a «un incontro di wrestling tra Hulk Hogan e Randy Savage: tutto è finto ed entrambi si portano via una bella borsa». Cosa risponde?
«Maltese ignora che la finzione della lotta è comunque il frutto di sofisticati esercizi, di allenamenti infiniti. I lottatori devono essere tecnicamente perfetti, perché eseguono mosse che possono portare alla morte. Deve sembrare tutto vero, senza che nessuno si faccia male. È difficilissimo. […] Berlusconi da me non si era praticamente mai visto. Non c’era nulla di combinato. C’erano due storie che si incrociavano e hanno creato un clima avvincente: ci aspettavamo tre milioni di spettatori, ne abbiamo avuti sette. Se fosse stato tutto finto, avrebbero cambiato canale. Berlusconi è stato efficace nel rispondere. Ma il giorno dopo i giornali stranieri scrivevano che erano emerse sia la sua grande capacità di guitto, sia la sua totale inadeguatezza a governare. Solo i giornali italiani non se ne sono accorti”.

Secondo Santoro Enrico Letta “si sta adoperando al massimo delle sue possibilità. Ma vale lo stesso discorso fatto per Renzi”. A sorpresa, in conduttore si aspetta “qualcosa da Cuperlo. Deve rompere gli schemi di D’Alema. Finora ha parlato al cervello dell’apparato. Adesso deve parlare al cuore dei militanti”

Apprezzamenti per Maria De Filippi “uno dei rari personaggi tv che considero di primo piano”, frecciatine per lo storico rivale Bruno Vespa (che pure ritiene “personaggio di primo piano”):

“Sempre posizionato nelle pieghe istituzionali del sistema. Certo mi piacerebbe vederlo contro una vera concorrenza. Lui dice che quest’anno ha la concorrenza di Telese… Luca crescerà. Ma al momento è come se l’Inter scendesse in campo contro la Battipagliese”.

A completare questo vario campionario di giudizi su vip e politici, Santoro ne riserva uno benevolo per Flavio Briatore:

“Non ho la fortuna di frequentare le sue iniziative turistiche, ma lo trovo schietto e simpatico. Conosco i suoi limiti, ma rispetto chi crea reddito e lavoro. Sono un anarchico, non un moralista. Glielo dice uno che ha portato le telecamere nelle piazze e nelle fabbriche: ora, per capire come se ne esce, dobbiamo puntare le telecamere anche sui ricchi”.