Sgarbi: “Gramellini e Fazio, una penosa coppia di fatto”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Febbraio 2016 - 14:02 OLTRE 6 MESI FA
Sgarbi: "Gramellini e Fazio, una penosa coppia di fatto"

Sgarbi: “Gramellini e Fazio, una penosa coppia di fatto”

ROMA – Durante l’ultima puntata del programma “Che fuori tempo che fa”, Massimo Gramellini e Fabio Fazio hanno parlato di Elisabetta Sgarbi, che nel corso del funerale di Umberto Eco ha mostrato alle telecamere l’ultimo libro dell’autore. La cosa non è piaciuta a Vittorio Sgarbi che li ha attaccati su Facebook, definendoli una “penosa coppia di fatto e due piccoli killer”.

Queste le parole di Massimo Gramellini:

Ora si può discutere sull’opportunità di vendere un libro in presenza del cadavere dello scrittore.. Però trovo ipocrita indignarsi, perché chi ascoltava in quel momento in televisione Elisabetta Sgarbi era interessato a tutto ciò che riguardava Eco, quindi anche a ricevere informazioni sull’imminente uscita del libro inedito. Io mi limito a fare un altro genere di considerazione. Cosa avrebbe detto o scritto l’intellighenzia culturale italiana se durante i funerali di un autore Mondadori Marina Berlusconi avesse sfoderato dalla borsetta il suo ultimo inedito? Diciamoci la verità, siamo tutti commercianti, a destra e a sinistra. E chi lo nega è un ipocrita. Tra l’altro non c’è nulla di male ad essere commercianti, a vendere una cosa che si è fatta col cuore.. Il doppiopesismo è una cosa che non mi piace (…)

Questa la risposta, via Facebook, di Vittorio Sgarbi:

GRAMELLINI E FAZIO, UNA PENOSA COPPIA DI FATTO Una penosa coppia di fatto, Massimo Gramellini e Fabio Fazio, hanno osato attaccare mia sorella per avere mostrato il nuovo libro di Umberto Eco, pubblicato dalla casa editrice di Eco, al funerale di Eco. Due piccoli killer. I quali pretenderebbero che, per ricordare un uomo che ha vissuto per i libri, s’ignorassero i suoi libri. In compenso Gramellini scrive libri che vende grazie alla complicità del suo partner, cercando di commuovere con i buoni sentimenti e speculando persino sulla morte di sua madre. Si possono, dunque, vendere libri con l’esibizione del proprio dolore e non si può onorare un regista ricordando i film che ha fatto, un musicista facendone sentire le musiche, uno scrittore mostrandone i libri?