Totò Schillaci contro Barbara D’Urso: “Sfruttato mio nome”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2016 - 09:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’ex calciatore Salvatore “Totò” Schillaci si scaglia contro Barbara D’Urso, “rea” di aver sfruttato il suo nome in passato invitando nello studio di Domenica Live la ex moglie Rita Bonaccorso. Schillaci, ex attaccante della nazionale, ha da poco pubblicato la sua autobiografia e in una intervista al sito Today parla di danno di immagine subito a causa delle ospitate della D’Urso, che avrebbe sfruttato il suo nome invitando la ex moglie e costruendo una “telenovela”, continuando a chiamare la Bonaccorso col cognome di Schillaci in trasmissione.

Roberta Marchetti sul sito Today ha intervistato l’ex attaccante della nazionale, che ha parlato del rapporto con la ex moglie da cui ha divorziato e ha avuto due figli. Con la Bonaccorso, sostiene Schillaci, il rapporto è buono, ma a farne una “telenovela” e strumentalizzare il suo cognome sarebbe stata la conduttrice di Domenica Live:

“Abbiamo un buon rapporto. Ho fatto il mio dovere di padre e continuo a farlo. Ho un bellissimo rapporto coi miei figli. Mi hanno dato fastidio alcuni programmi televisivi che hanno sfruttato questa storia, soprattutto non mi sono piaciuti certi atteggiamenti di Barbara D’Urso, che ha usato il mio nome non per aiutare la mia ex moglie ma solo a scopo di audience. ‘La casa di Schillaci’, ‘Rita Schillaci’, si chiama Rita Bonaccorso, non Schillaci, facessero bene il loro lavoro. Mi ha dato fastidio che a Domenica Live continuavano a chiamarla con il mio cognome. Io sono sposato con Barbara Lombardo, che amo, e tutta questa storia ha fatto male alla mia famiglia. La D’Urso ci sta facendo una telenovela a puntate e questo mi da fastidio”.

A chi ti riferivi, poco fa, quando parlavi di “qualcuno che ha preso quattro frasi del libro e usate come voleva?”
“Sempre alla signora D’Urso. In un servizio a Domenica Live ha pubblicato alcune mie dichiarazioni facendomi passare per un uomo brutale. Ha usato 4 frasi, estrapolate da 300 pagine del libro, per farmi giudicare come quello che non sono, e questo è scorretto. Io ho ammesso le mie colpe, i tradimenti, ma lei ha strumentalizzato le mie dichiarazioni. In questo libro ci ho messo la faccia senza offendere nessuno e sentire certe cose non è bello. Sembra che in 300 pagine ho parlato solo di sesso e tradimenti, quando invece ho parlato di mafia, di Falcone, degli anni ’90 a Palermo e di tutta la mia vita, e montare una storia su quelle poche frasi è squallido. Poi mi hanno chiamato per andare in studio e parlare del libro, ma ho detto di no. Prima mi attacchi e il giorno dopo mi chiami per parlare del libro? Se qualcuno mi attacca sulla mia famiglia attuale mi difendo a spada tratta”.