Il discorso di Enrico Letta alla Camera (video)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Aprile 2013 - 16:51| Aggiornato il 24 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il video del discorso di Enrico Letta alla Camera. Ecco cosa ha detto il nuovo presidente del Consiglio per convincere i deputati a votare la fiducia al suo governo.

Scelta eccezionale di Napolitano: “Da parte di Giorgio Napolitano c’è stata una scelta eccezionale, perché tale è il momento in Italia e in Europa. Quella che viviamo è una delle stagioni più complesse e dolorose della storia repubblicana”. “Di fronte all’emergenza il Presidente della Repubblica ci ha chiesto volontà di servizio e senso di responsabilità che ci ha concesso l’ultima opportunità degni del ruolo che ci da la Costituzione”.

“Appena una settimana fa il Capo dello Stato Giorgio Napolitano pronunciava il suo discorso di insediamento. A lui consentitemi di rivolgere un sincero ringraziamento per lo straordinario spirito di dedizione alla comunità nazionale con il quale ha accettato la rielezione”.

Debito pubblico: ”La prima verità è che la situazione economica dell’Italia è ancora grave, il debito pubblico grava come una macina sulle generazioni presenti e future, il grande sforzo di Monti è stata la premessa della crescita”.

”Parlerò con il linguaggio sovversivo della verità per avere le spalle larghe e solide per reggere e far fronte al giudizio del parlamento”.

Enrico Letta, dopo aver ringraziato Napolitano, nel suo discorso di presentazione del governo alle Camere, ringrazia anche, ricordandone il ruolo, Pier Luigi Bersani. Quasi tutta l’aula lo applaude, soprattutto i parlamentari del Pd, e lui fa il segno di vittoria con le dita della mano, guardando Enrico Letta e sorridendo.

Europa, austerity e tasse: ”Nelle sedi europee individueremo le strategie per arrivare alla crescita senza compromettere il risanamento della finanza pubblica, l’Ue è in crisi di legittimità proprio quando i cittadini ne hanno bisogno”. “Il mantenimento degli impegni presi con il Def è necessario ad uscire quanto prima dalle procedere di disavanzo eccessivo e recuperare spazi di manovra per i vincoli che dobbiamo rispettare”. ORA RIPRESA, DI SOLO RISANAMENTO ITALIA MUORE. ”La riduzione fiscale senza indebitamento sarà un obiettivo continuo e a tutto campo” di questo governo.

Imu: “Bisogna superare l’attuale sistema sulla tassazione per la prima casa, intanto da subito con lo stop sui pagamenti di giugno” per permettere al Parlamento di attuare una “riforma complessiva” del sistema di imposte.

Forze armate: “Il Parlamento deve stringersi anche all’Arma dei Carabinieri e a tutte le Forze dell’Ordine per il servizio continuo e silenzioso che svolgono in modo encomiabile spesso in condizioni disagiate in Italia e all’estero”. “Le difficoltà sociali rischiano di tramutarsi in rabbia e conflitto come dimostra lo sconcertante fatto avvenuto ieri”. Così il premier Letta aggiungendo che, visitando i carabinieri feriti Negri e Giangrande, “sono stato impressionato dalla forza e dalla fermezza della figlia Martina. Il Parlamento si stringe a lei in un momento così doloroso”.

Lavoro: ”Bisogna ridurre le restrizioni ai contratti a termine, aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato in una politica generale di riduzione del costo del lavoro. Non bastano gli incentivi monetari”. “Vogliamo ridurre le tasse sul lavoro: quello stabile, quello sui giovani e sui neo assunti”.

Giovani: ”Scommettete su cose grandi ha detto ieri Papa Francesco ai giovani. Abbiamo strumenti per aiutarli”, perché quella giovanile” è una questione drammatica, bisogna pensare alla rabbia di chi non studia né lavora, a quanti bambini non nascono in Italia per la precarietà delle scelte dei giovani genitori. Non è demografia è una ferita morale, non devono esistere generazioni perdute. È un suicidio della nostra economia rinunciare a investire sui giovani”.

Giustizia: “La lotta alla corruzione e tutto il tema della giustizia sono alcune delle priorità del governo. Solo così tornerà la fiducia da parte dei cittadini e degli imprenditori nella giustizia italiana. La situazione carceraria è intollerabile”.

Expo Milano 2015: “L’Italia e il made in Italy sono le miglior carte per valorizzare il nostro paese. Perciò tra i primi atti nomineremo un commissario unico per l’Expo, una grande occasione che non dobbiamo mancare”.

Gas: Il governo punta ad una moderna politica industriale moderna e in questo quadro le piccole e medie imprese sono il “vero motore per lo sviluppo”. C’è necessità di maggiori sinergie con i paesi europei confinanti e di un riallineamento dei nostri prezzi del gas con quelli degli altri paesi.

Kyenge, la Lega e M5S: Il presidente del Consiglio ha accennato a quanto sia prioritaria la politica dell’integrazione in Italia e cita, a questo proposito, il neoministro Cecile Kyenge. “Bisogna fare tesoro della voglia di fare dei nuovi italiani e la nomina di Cecile Kyenge dà una nuova concezione del confine che da barriera diventa speranza. La comunità dell’integrazione si costruisce sui banchi della scuola e dell’università. Ridiamo mezzi idonei all’educazione”. Tutti i parlamentari del centrosinistra battono le mani, insieme a pochi del Pdl, restano immobili, invece, i deputati della Lega e del Movimento 5 Stelle.

Burocrazia: “La burocrazia non deve opprimere la creatività degli italiani, bisogna rivedere l’intero sistema delle autorizzazioni per snellire le procedure. Bisogna avere fiducia in chi vuole investire e creare posti di lavoro, i sacrifici non possono essere chiesti sempre ai soliti noti”.

Equitalia: “Basta sacrifici per i soliti noti: questo significa ferrea lotta all’evasione, ma senza che la parola Equitalia faccia venire i brividi alla gente”.

Dobbiamo “rilanciare il turismo” attraverso investimenti e contemporaneamente “valorizzare lo sport” diffondendo “la pratica sportiva fin dalle” scuole elementari e medie: per fare ciò “serve un piano di edilizia scolastica su tutto il territorio nazionale”.

Iva: Bisogna lavorare per arrivare ad una “rinuncia dell’inasprimento dell’Iva”.

Welfare: “Dobbiamo rilanciare il welfare tradizionale europeo, il nostro modello incentrato sul maschio adulto non basta più, deve essere più universalistico e meno corporativo aiutando i più bisognosi, migliorando gli ammortizzatori sociali estendendoli ai precari”.

“Si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli piccoli e proposte di incentivi con part time misti e con la staffetta per la parallela assunzione di giovani”.

Il governo ritiene il lavoro una priorità assoluta per bloccare l’incubo dell’impoverimento. Lo afferma Enrico Letta nel suo intervento programmatico sottolineando che non basta solo il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga.

Imprese e sindacati uniti: “Deve esserci più fiducia reciproca, imprese e lavoratori devono agire insieme e superare le contrapposizioni come in tanti momenti critici del passato. I sindacati siano protagonisti”. Il governo proporrà loro “di discutere di incentivi fiscali, di sostegno alla aggregazione e alla internazionalizzazione della pmi, di apertura di credito a chi lo merita, di garanzie al pagamento di crediti della pubblica amministrazione”.

Per ridare credibilità alla politica “bisogna ricominciare con la decenza, la sobrietà, lo scrupolo e la banalità della gestione del padre di famiglia. Ognuno deve fare la sua parte e a questo fine il primo atto del governo sarà eliminare lo stipendio dei ministri parlamentari che esiste da sempre in aggiunta alla loro indennità”.

“Il nuovo impegno della politica non diventi il canto del cigno di un sistema imploso a causa delle sue degenerazioni. Serve un nuovo impegno politico, una ricostruzione che deve partire da un esercizio, non simulato, di autocritica”.

“Nessuno può sentirsi esautorato dall’autorevolezza o assolto dall’accusa di aver contaminato il confronto pubblico con gesti, parole opere e omissioni con 11 milioni e mezzo quello dell’astensione è il primo partito o lo capiamo o la politica scompare, mai è mai accaduto prima”.

“Il sistema” di finanziamento pubblico dei partiti “va rivoluzionato”, partendo dalla abolizione della legge in vigore. Allo stesso tempo è però importante “attuare quella democrazia interna ai partiti” prevista dalla Costituzione. Il governo, ha aggiunto il presidente del Consiglio, introdurrà “misure di controllo e di sanzioni anche sui gruppi regionali”.

“Non abbiamo compreso che la partecipazione e la trasparenza sottese alla rivoluzione della rete potevano essere un oggettivo miglioramento della qualità anziché sfociare nel mito e nell’illusione della democrazia diretta”.

L’unico vero grande applauso che i deputati del Movimento 5 Stelle fanno durante il discorso di insediamento di Enrico Letta è nel momento in cui il premier annuncia la riduzione dello stipendio dei ministri. Per il resto sono rimasti quasi sempre immobili sui propri banchi ad eccezione di quando tutti i deputati hanno applaudito in piedi i carabinieri rimasti feriti ieri nell’attentato davanti palazzo Chigi.

“Vorrei evidenziare la distinzione tra politica come dialettica e politiche come soluzioni concrete a problemi concreti. Se ci concentriamo sulla politica, le differenze ci immobilizzeranno, se invece ci concentriamo sulle politiche faremo un servizio a paese migliorando la vita dei cittadini”.

“Il sostegno al governo di forze eterogenee è una scelta che merita rispetto anche da chi non lo condivide. Perché questo impegno è motivato non da un interesse particolare ma da un principio alto di interesse nazionale”.

“Si vince o si perde tutti insieme”.

“È eccezionale che dalle urne non sia uscita una maggioranza, anche a causa della legge elettorale, è eccezionale la crisi che stiamo vivendo. Le forze politiche che sostengono il governo stanno mostrando grande senso responsabilità e attaccamento alle istituzioni”.

Porcellum: “La legge elettorale è legata alla forma di governo, ma dobbiamo qui assumere l’impegno che quella dello scorso febbraio è stata ultima consultazione elettorale con la legge vigente”.

Bicameralismo: “Serve una riforma che avvicini cittadini alle istituzioni con principi di democrazia governante, la possibilità di superare il bicameralismo paritario e evitare ingorghi come quello appena sperimentato”.

Scadenza 18 mesi: “La Convenzione deve avviare i lavori sulla base degli atti di indirizzo del parlamento. L’unico sbocco possibile è il successo. Tra 18 mesi verificherò se il progetto delle riforme si avvia verso un porto sicuro. Se invece si impantana tutto ne trarrò le conseguenze”.

Opposizioni: “Mi appello al senso di responsabilità dei partiti e dei movimenti perché ritengo centrale il ruolo del Parlamento con una continua interlocuzione con le forze politiche che non sostengono il governo e la creazione di luoghi permanenti di co-decisione ai quali parteciperò. L’appello alla responsabilità per trovare un terreno di convergenza è pressante nel compito di riforma delle Istituzioni e per la scrittura delle regole auspico che il fronte si si allarghi perché devono partecipare al processo costituente anche le forze che non sostengono il governo”. “La via è stretta, ma possibile per una riforma anche radicale del sistema” politico-istituzionale attraverso una riscrittura della Costituzione e “sarebbe bene che il Parlamento adottasse le sue decisione sulla base delle proposte formulate dalla Convenzione”.

Davide e Golia: “Ho pensato molto al personaggio biblico di Davide nella valle delle nostre paura davanti al Golia di sfide gigantesche”. È la metafora che usa Letta invitando a “spogliarci della spada e dell’armatura che ci appensantirebbero. Ci servono il coraggio di mettere da parte prudenza politica e la fiducia!”

“Occorre lavorare all’allentamento del patto di stabilità interno”.

“Il porto a cui siamo diretti si chiama Stati Uniti d’Europa, la nostra nave è la democrazia. Non dobbiamo sognare i sogni degli altri, abbiamo il nostro sogno che e’ quello dell’unione politica europea”.

Quando il presidente del Consiglio Enrico Letta termina il suo discorso tutti i deputati degli schieramenti che sostengono il governo, soprattutto Pd e Pdl, si alzano in piedi per battere le mani. Restano invece immobili al proprio banco i parlamentari del Movimento 5 Stelle, quelli di Sel e parte dei parlamentari del Carroccio. Subito dopo l’applauso, il primo a congratularsi con Enrico Letta, andando ai banchi del governo a stringergli la mano, è stato Beppe Fioroni.