Lerici, parroco (ex?): “Se non sei frocio, la donna ti provoca”. Poi si scusa

Pubblicato il 27 Dicembre 2012 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA
Don Piero Corsi

LA SPEZIA – Don Piero Corsi, parroco di Lerici, si scusa per il volantino in cui affermava che “il femminicidio  è colpa delle donne che provocano”. Poi rincara con l’intervista al giornalista di RadioRai: “Se non sei frocio una donna nuda ti provoca ed è una forma di violenza”. Infine la lettera: “Abbandono l’abito talare”. Dichiarazione smentita dal portavoce del vescovo di La Spezia.

Il volantino affisso nella bacheca della Chiesa di San Terenzio è stato rimosso il 26 dicembre e l’ex parroco si è scusato. Prima le scuse ai parrocchiani, dell’associazione Telefono Rosa e dello stesso vescovo di La Spezia, Luigi Ernesto Palletti. Poi altre scuse, stavolta al giornalista “frocio” a cui “in un momento d’ira, ho proferito quella ignobile parola”.

IL VOLANTINO – Tutto inizia con quel volantino affisso in bacheca a San Terenzio, estratto dalla lettera apostolica ‘Mulieres dignitatem‘ commentata dall’editorialista del sito Pontifex.it,  dal titolo: “Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?”:

“Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono per esasperare le tensioni esistenti. (…) Provocano gli istinti peggiori. Se poi si arriva anche alla violenza o all’abuso sessuale (che ribadiamo è roba da mascalzoni) facciano un esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?”.

LE REAZIONI – Dopo le polemiche dei parrocchiani e di Telefono Rosa per quelle parole, che accusano la donna di “provocare” la violenza per comportamenti contrari a virtù e famiglia, Don Piero Corsi si è scusato: ”Voglio scusarmi con tutti per quella che voleva essere soltanto una imprudente ‘provocazione’. In particolare mi voglio scusare con tutte quelle donne che si siano sentite offese in qualche modo dalle mie parole”.

Don Piero Corsi, che è stato convocato dal vescovo Palletti per la mattina del 27 dicembre, ha dichiarato: ”Affronterò con serenità le decisioni della Curia. Chiedo ai giornalisti un po’ di silenzio”.

A favore dell’ex parroco di Lerici solo Pontifex, autore primo di quel manifesto sul “femminicidio”, che scrive sul suo sito: “Questo innocente gesto ha dato inizio ad una sorta di ‘crociata dei pezzenti’ messa in piedi da alcuni arroganti tuttologi dell’informazione”.

L’INTERVISTA AL GR1 – Nell’intervista con Paolo Poggio, giornalista del GR1, che chiede a Don Piero Corsi se abbia o meno scritto “le donne facciano autocritica quante volte provocano”, l’ex parroco risponde:

“Capisce che se lei una frase la sgancia dal prima e il dopo può dire molte cose diverse da quello che sta dicendo, no? – e alla nuova domanda del giornalista che lo incalza sbotta – . Le torno a ripetere quello di prima: scusi, lei quando vede una donna nuda cosa prova? quali reazioni prova? Non so se è un frocio anche lei o meno: cosa prova? Non è violenza da parte della donna mostrarsi in quel modo lì?”.

PIERO CORSI, “EX DON” – La mattina del 27 dicembre don Piero Corsi ha abbandonato l’abito talare e si è scusato con il giornalista di Radio Rai, dichiarando:

“Dopo una notte insonne per il dolore e il rimorso per la giusta polemica causata dalla mia ‘imprudente provocazione’ comunico che ho deciso di mettere da parte l’abito talare, del quale mi sento indegno. Spero che la riflessione e la penitenza mi consentano un giorno di riconquistare quella serenità che ho oggi innegabilmente smarrito. Rinnovo ancora più sentitamente le scuse non solo a tutte le donne colpite dal mio scritto ma anche a tutti coloro che si siano sentiti offesi dal mio operato o dalle mie parole, in primis il giornalista verso il quale, in un momento d’ira, ho proferito quella ignobile parola”.