Grecia, di notte arriva il taglio di 15 mila statali: proteste fuori dal Parlamento

Pubblicato il 29 Aprile 2013 - 12:48| Aggiornato il 25 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ATENE – Grecia: di notte arriva il taglio di 15 mila statali. Dietro l’apparente neutralità della formula “riforma del settore pubblico”, il Parlamento greco, la notte tra domenica e lunedì 29 aprile, ha approvato il taglio complessivo di 15 mila statali, di cui 4 mila da subito, nel 2013. Sollecitato dalla Trojka (il “famigerato” esecutore delle direttive del trio Ue-Bce-Fmi) il Parlamento ha di fatto eroso e compromesso parte delle prerogative dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Di fatto aggirando le garanzie costituzionali. Sui licenziamenti è stata ingranata la marcia più veloce.

Nonostante l’accusa delle opposizioni di voler smantellare il settore pubblico e disintegrare lo stato sociale in Grecia e le proteste fuori dal Parlamento in cui un migliaio di persone hanno manifestato per ore sotto lo striscione “state distruggendo le nostre vite rivogliamo indietro le nostre vite” (vedi video in basso), il Parlamento ha inteso ratificare definitivamente il patto con cui si impegna a fare le riforme e a tagliare la spesa come condizione ineludibile per ricevere l’ultima tranche di aiuti. Il via libera, arrivato dopo un complesso dibattito parlamentare, è arrivato con 168 voti a favore e 123 contrari (grazie all’appoggio dei tre partiti che compongono la coalizione di governo guidata da Antonis Samaras). Le misure approvate prevedono, in particolare, la riduzione di 15 mila dipendenti entro fine 2014, di cui 4 mila già quest’anno.

Condizione, quest’ultima, dirimente per il via libera al saldo delle rimanenti tranche del piano di aiuti internazionali. I tagli dovrebbero riguardare, progressivamente, i dipendenti sanzionati per corruzione o incompetenza, i prepensionati volontari e i dipendenti di agenzie o uffici pubblici soppressi.