Greenpeace, sopralluogo subacqueo intorno alla Costa Concordia

Pubblicato il 3 Agosto 2012 - 16:23 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Greenpeace sta partecipando a un sopralluogo subacqueo sulla Concordia, la nave della Costa Crociere che si è incagliata al largo dell’Isola del Giglio nel gennaio scorso. L’associazione ambientalista sta verificando alcuni aspetti strutturali sommersi dello scafo e le possibili conseguenze ambientali del disastro, a sostegno del collegio tecnico di difesa di alcuni naufraghi, difesi dagli Avvocati Leuzzi e Rienzi. L’operazione è stata regolarmente autorizzata dall’Autorità Marittima e dalla Procura della Repubblica di Grosseto.

“Questa è una fase delicata sia per la vicenda processuale che per le prossime operazioni di recupero della nave Concordia. – spiega Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace, presente al sopralluogo – Vogliamo dare il nostro contributo per chiarire alcuni aspetti del naufragio e aiutare le vittime nella ricerca di una verità complessa”.

Nella fase di recupero della nave è necessaria maggior trasparenza, ricorda Greenpeace. Il progetto presentato, infatti, non è privo di rischi ambientali che si giustificano solo con la prospettiva di scongiurare danni più gravi, dovuti alla lunga permanenza in mare della nave. Con il rapporto Toxic Costa, pubblicato a febbraio di quest’anno, Greenpeace ha reso note alcune valutazioni sulle sostanze pericolose presenti a bordo della nave, oltre al carburante fortunatamente in gran parte rimosso senza conseguenze ambientali.

Il 28 giugno scorso, Greenpeace e altre associazioni hanno chiesto all’Osservatorio di monitoraggio per il recupero della nave Concordia di poter essere ascoltati. È trascorso più di un mese e non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. – commenta Giannì – Siamo di fronte allo stesso muro di gomma eretto dalle regioni Toscana e Liguria, che non hanno mantenuto la promessa di convocare un tavolo tecnico per discutere dei problemi del Santuario dei Cetacei e delle possibili soluzioni”.