Libano. Attentato a Beirut vicino hotel, corpi in fiamme: morti e feriti (video)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Dicembre 2013 - 09:34 OLTRE 6 MESI FA
Libano. Attentato a Beirut vicino hotel, corpi in fiamme: morti e feriti

Libano. Attentato a Beirut vicino hotel, corpi in fiamme: morti e feriti

BEIRUT – Prima la forte esplosione vicino all’hotel Four Seasons nel centro di Beirut, poi la colonna di denso fumo nero e i corpi in fiamme nella strada. L’esplosione di un’autobomba a Beirut, in Libano, la mattina del 27 dicembre ha causato 5 morti e 70 feriti, tra cui l’obiettivo dell’attentato: l’ex ministro libanese delle Finanze Mohammed Shatah.

L’ex ministro libanese ucciso era il braccio destro dell’ex premier Saad Hariri e leader dell’opposizione parlamentare vicina all’Arabia Saudita e ostile agli Hezbollah e all’intero asse filo-iraniano in Libano e nella regione. Shatah aveva ricoperto la carica di ambasciatore libanese negli Stati Uniti e consigliere dell’ex premier Fouad Siniora.

Ultimamente l’ex ministro era stato incaricato di gestire a Beirut le relazioni politiche e con i media per conto di Hariri, da tempo residente all’estero per timore di esser ucciso nel suo Paese. Pochi minuti prima di essere ucciso, Shatah aveva scritto sul suo profilo Twitter un commento molto duro nei confronti del regime siriano e degli Hezbollah, alleati dell’Iran. Shatah è morto mentre si trovava a bordo della sua auto, diretto a una riunione della coalizione dell’opposizione parlamentare in un palazzo poco lontano dal luogo dell’esplosione.  

PROCESSO HARIRI – L’attentato del 27 dicembre contro l’ex ministro libanese Shatah e braccio destro dell’ex premier Saad Hariri avviene a tre settimane dall’inizio all’Aja del processo internazionale per l’uccisione del padre di Hariri, Rafik Hariri, anch’egli ex premier e morto in un attentato il 14 febbraio del 2005. Il processo Hariri comincerà in Olanda il 16 gennaio prossimo e alla sbarra ci sono, in contumacia, cinque membri del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah.

ESPLOSIONE, MORTI E FERITI – L’esplosione è avvenuta intorno alle 9.40 locali (le 8.40 in Italia) in piazza Starco, nel pieno centro turistico-finanziario di Beirut. Sul posto si possono vedere vetri in frantumi fino all’ottavo piano del palazzo Starco che dà il nome alla piazza e ospita numerosi servizi tra cui un grande teatro. Si rincorrono freneticamente i soccorsi con un gran numero di ambulanze. Schegge dell’esplosione si notano fino a oltre 500 metri dal luogo della deflagrazione.

Il bilancio definitivo è di 5 morti e 70 feriti, e tra le vittime c’è l’ex ministro Shatah e la sua guardia del corpo. Le altre tre sono civili che passavano nella zona al momento dell’esplosione. Tra i feriti numerose badanti cingalesi, etiopi ed eritree, in servizio nelle facoltose famiglie del quartiere colpito dall’attentato.

L’ULTIMO ATTENTATO – L’ultimo attentato che ha colpito il Libano risale a poco più di un mese fa, il 19 novembre, quando in un doppio attacco suicida contro l’ambasciata dell’Iran a Beirut morirono 25 persone e 146 rimasero ferite. L’attentato è stato rivendicato da un gruppo jihadista libanese che si ritiene legato ad Al Qaida, le Brigate Abdullah Azzam. Tra le vittime l’addetto culturale dell’ambasciata, Ibrahim Ansari, tre addetti alla sicurezza della sede diplomatica e la guardia del corpo dell’ambasciatore iraniano in Libano.