Usa 2012, Obama bis. Bianchi, minoranza fra tante: è la demografia bellezza

Pubblicato il 7 Novembre 2012 - 10:13 OLTRE 6 MESI FA
Il bis di Obama in un’America dove i bianchi sono per la prima volta minoranza demografica fra le altre

WASHINGTON – Usa 2012. Il bis di Obama vale anche come certificazione di un dato inoppugnabile: dalle culle all’establishment, i bianchi sono una minoranza. A maggio il Census Bureau Usa decretava ufficialmente: il 31 luglio 2011 i nati bianchi sono stati il 49,6 per cento delle nascite complessive. Ispanici, neri, asiatici ed appartenenti ad altre minoranze hanno invece rappresentato il 50,4 per cento dei neonati. Sorpasso o retrocessione, dipende dai gusti. Alla seconda categoria appartiene sicuramente l’anchorman seguitissimo della Fox News Bill O’ Reilly che non ha mai nascosto la sua repulsione (solo politica?) per Obama.

Per lui anche l’establishment bianco è oggi minoranza. Mentre alla tv arrivavano i dati, le proiezioni e il blu di Obama iniziava a colorare gli stati-chiave per la sua rielezione, il disperato O ‘Reilly dava un saggio della frustrazione del “White man” spodestato, del maschio bianco relegato a minoranza fra le minoranze. Frustrazione che esagera il dato (ci vorranno anni prima che il responso delle sale maternità si traduca in pratica) e rivela un reale spaesamento. E un po’ di razzismo nemmeno mascherato: “Afro-americani, ispanici, le donne voteranno in massa per Obama, perché si aspettano che lui gli offra proprio ‘roba’ (stuff, ndr) così”.

“Stuff”, roba del genere le istanze di milioni di persone? E le donne, anche le bianche, sono una minoranza etnica? Le istanze della base del consenso di Obama, come ricorda il New York Times, appunto formata da giovani e non sposati, black, latinos, i meno e i più istruiti, i cittadini a basso reddito e gli iscritti al sindacato. Roba così. La questione razziale, a partire dal tasso di africanità nera di Obama, è rimasto sottotraccia per emergere a intermittenza qua e là, come nel caso di una certa, anche se perdente, solidarietà bianca a dispetto del politically correct dimenticato nel segreto dell’urna (voto Romney ma non mo dico). Non considerare cruciale, per esempio, da parte di Romney, il voto ispanico è stato deleterio per le sue fortune: loro crescono, demograficamente a un ritmo inversamente proporzionale al consenso presso di loro conquistato dal candidato repubblicano. I latinos hanno votato in massa (più di tre quarti) per Obama, stendendo un cordone di sicurezza contro l’aggressiva campagna anti-immigrazione di Romney. Sì, quella roba lì fa vincere le elezioni. E ‘ la demografia, bellezza.