VIDEO YouTube, jihadisti Boko Haram minacciano anche Italia: “Guerra a nazioni atee”

di Corinna Campanile
Pubblicato il 25 Febbraio 2015 - 16:19| Aggiornato il 14 Marzo 2017 OLTRE 6 MESI FA
 jihadisti Boko Haram minacciano anche Italia

jihadisti Boko Haram minacciano anche Italia

ROMA – Circola sul web un video in cui appare Abubakar Shekau, capo di Boko Haram, il gruppo jihadista nigeriano noto per il fatto che istruisce le bambine per mandarle a morire in attentati kamikaze. Sheakau, nel filmato on line da circa sei giorni, minaccia anche l’Italia, nominata nell’elenco delle “nazioni atee da spazzare via in nome di Allah”. L’uomo tiene sulle ginocchia un kalashnikov ed ha accanto anche una mitragliatrice. Davanti ad una telecamera fissa, il capo di Boko Haran comincia a parlare prima in un fluente arabo, poi in nigeriano.

Shekau è alla guida di un esercito sempre più organizzato e armato che nel Centro Africa ha occupato una regione grossa come il Belgio, su territori che appartengono a Nigeria, Ciad, Niger e Camerun. Nell’ultimo filmato postato se la prende anche con l’Italia, messa in fila dopo Stati Uniti e Francia nel gruppo di nazioni appartenenti a “un’unione atea”. L’elenco prosegue poi con Germania e Russia, altri paesi da spazzare via in nome di Allah. Le farneticazioni sono riassunte così dal Corriere della Sera:

“Il Corano e la guerra santa islamica chiamati a spazzare via le democrazie ‘incamminate sul sentiero del male’. Di Shekau – età imprecisata, dai 34 ai 44 anni, tra i 10 terroristi ‘most wanted’ per gli Usa – è nota questa frase, più che eloquente. ‘Mi piace uccidere chiunque Allah mi ordini di uccidere, allo stesso modo in cui mi piace uccidere le galline‘.

Il Corriere della Sera prosegue spiegando che il

“Filmato (…) arriva in un momento cruciale della lotta contro Boko Haram che da febbraio vede impegnata una coalizione per ora formata da reparti militari di Nigeria, Niger, Camerun, Ciad e Benin, i paesi del Centro Africa più direttamente minacciati dai ‘talebani’ d’Africa. È una vera e propria guerra: attacchi e controattacchi attraverso quattro o cinque frontiere. Bombardamenti, anche con elicotteri e aerei. Rappresaglie feroci. Città occupate e poi liberate. Centinaia di morti, soldati e civili. Attentati. Gli ultimi due domenica e martedì: prima quello della bimba di 5 anni mandata a farsi esplodere in una mercato. Poi, nella stessa città di Potiskum, un kamikaze ha fatto saltare per aria un bus: almeno 15 i morti. Il tutto mentre i jiahadisti d’Africa e Medio Oriente paiono stringere contatti sempre più stretti. ‘Ci sono anche miliziani di Boko Haram in Libia, oltre all’Isis e a diversi combattenti yemeniti a Sirte’ afferma il premier libico Abdullah al Thani citato dai media locali, accusando l’Occidente di «chiudere un occhio» sul contrabbando di armi e di «sapere» che questo traffico coinvolge le milizie al potere a Tripoli e gli altri gruppi armati anti-governativi.” 

Ecco il video con i sottotitoli in inglese

Ed ecco la versione con i sottotitoli in italiano postata dal Corriere della Sera