VIDEO YouTube. Play Yer Pink Sea, nuovo singolo Union Drama
Pubblicato il 8 Novembre 2015 - 22:24| Aggiornato il 9 Novembre 2015 OLTRE 6 MESI FA
VIDEO YouTube. Play Yer Pink Sea, nuovo singolo Union Drama
ROMA – Sonorità elettro-rock esaltate dalla drum machine al posto della batteria. Sono gli Union Drama, band emergente di Roma, che si prepara al lancio del loro primo album distribuito dalla Alka Record Label a partire dal 20 novembre. L’album Union Drama prende il nome proprio dalla band ed è stato anticipato dal video del singolo “Play Yer Pink Sea” diretto dal regista Marco Gallo.
Proprio la presenza della drum machine, con un dj che prende il posto del batterista, costituisce un elemento di distinzione per la band, che affonda le sue radici nei generi dell’indie pop, sconfinando nell’elettronica e con influenze dance, senza per questo rinunciare a sonorità tipicamente rock. Proprio per questa varietà di influenze, il gruppo trae ispirazione da artisti anche molto diversi tra loro: dai Blur e gli U2, ai Subsonica, Muse, Daft Punk, Kasabian e Mgmt.
La band è formata da Giuseppe Marino (basso e cori), Francesco Cavasinni (sintetizzatori e cori), Valerio Matteu (voce), Alfonso Pezzaniti (Chitarra) e Carlo Covelli (drum machine). Questi 5 ragazzi scelgono la satira per parlare dei temi socio-culturali che li colpiscono e danno una visione dell’amore tra il cinico e il naif, giocando sulla contraddizione stessa della razionalità dell’intelletto contro l’irrazionalità del sentimento.
A guidare questi ragazzi nel video è il regista Marco Gallo, che ha scelto come ambientazione per il brano Play Yer Pink Sea un palazzetto delle olimpiadi di nuoto ormai abbandonato. Un luogo le cui geometrie ricalcano l’idea di una prigione, quella delle emozioni, che non ha confini né sbarre ma che comunque ci tiene bloccati in uno stato di malinconia e isolamento dal mondo.
Una prigione che non puoi toccare, dunque, ma non per questo meno alienante. Proprio come succede in amore, quando una storia ormai finita continua a logorarti, tra la fiducia ormai persa nell’altro e quel desiderio incessante che non riusciamo a sopire.
