YOUTUBE Filippine, mummia su yacht. Mistero del tedesco

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Marzo 2016 - 10:51| Aggiornato il 21 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
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Filippine, mummia su yacht. Mistero del tedesco

MANILA – Il mistero del corpo mummificato di un avventuriero tedesco che è stato trovato morto sul suo yacht al largo delle coste delle Filippine ha avuto una nuova svolta dopo che sono stati scoperti una nota inquietante e delle foto. Manfred Fritz Bajorat, 59 anni, il cui corpo è stato scoperto da due pescatori, ha scritto trentadue parole in memoria sua amata moglie Claudia, morta di cancro a 53 anni, il 2 maggio 2010.

“Trent’anni siamo stati insieme sullo stesso percorso. Quindi il potere dei demoni era più forte della voglia di vivere. Te ne sei andata. Che la tua anima trovi la pace. Il tuo Manfred,” si legge.
Queste tragiche parole finali sono state scoperte su un forum per i marinai, su Internet, chiamato kaktusguenther.de. Il corpo di Bajorat è stato trovato seduto vicino al radio telefono come se stesse cercando di fare un’ultima chiamata nel disperato tentativo di salvarsi prima di morire.

Christopher Rivas, 23 anni, di Poblacion, stava pescando insieme ad un amico a quasi 40 miglia dalla costa quando ha visto lo yacht, dipinto di bianco e la cui vela era rotta. Lo yacht lungo 40 piedi, di nome SAYO, era stato in tutto il mondo negli ultimi 20 anni.

All’interno della cabina, gran parte sott’acqua, sono stati trovati album di fotografie che probabilmente mostrano la moglie, la famiglia e gli amici, e intorno c’erano vestiti e scatolette di cibo.
Non è chiaro da quanto tempo Manfred, che è stato identificato grazie al giornale di bordo, sia morto o che cosa lo abbia ucciso – anche se le autorità ritengono che non c’erano elementi sospetti.
Un amico ha detto al Bild che l’ultima volta che l’aveva sentito era stato un anno fa, su Facebook per il suo compleanno.

I venti secchi dell’oceano, le temperature calde e l’aria salmastra hanno aiutato a preservare il suo corpo. La polizia sta cercando di fare il punto sui suoi ultimi viaggi e trovare le ultime persone che hanno parlato con lui. Manfred ha rotto nel 2008 con la moglie, che aveva partecipato ai suoi viaggi e che è morta due anni dopo di cancro.

Le foto da un album in cabina mostrano una famiglia in tempi più felici della sua vita sulla terraferma, quando non navigava. Un’immagine mostra la moglie, la figlia Nina, un amico e il suo partner, che fanno un pic-nic su un tavolo di legno sotto gli alberi. Un’altra foto poco chiara, mostra Manfred e una bambina, presumibilmente la figlia, con le parole: “La nostra prima volta con la nostra piccola Button in mare.”

Ci sono altre immagini di Notre Dame a Parigi e Claudia e Manfred che sorseggiano una bevanda in un caffè parigino, con la scritta “Bevi Coca Cola.” Un’altra immagine mostra i luoghi di interesse più noti della capitale francese, tra cui la tomba del Milite Ignoto e l’Arco di Trionfo. Altre immagini dall’interno dello yacht mostrano lo stato di caos in cui è stato trovato – abbigliamento, calzature, libri, carta – tra i detriti. E un tocco di umorismo avvitato in una paratia: “Questa è una nave eccellente per il capitano …. ma una nave inferno per l’equipaggio”.

Il suo corpo è stato portato a Butuan per un autopsia e lo yacht ormeggiato in un porto pe un’ispezione di polizia. I dottori credono che l’uomo sia morto per cause naturali, non si pensa sia stato un omicidio perché, come afferma un portavoce della polizia “non ci sono prove che dimostrino la presenza di una seconda persona a bordo e non è stata trovata alcuna arma”. Mark Benece, un criminologo forense, suggerisce che “il modo in cui è seduto indica che la morte era inaspettata, forse ha avuto un infarto”.

L’ambasciata tedesca a Manila sta lavorando con le forze locali per rintracciare la famiglia in Germania. Si pensa abbia una figlia, Nina, che lavori come capitano di una nave. Manfred ha solcato gli oceani del mondo per 20 anni, facendo più di mezzo milione di miglia nautiche. Ha navigato il Pacifico, l’Atlantico, intorno ai Caraibi, l’Oceano Indiano, il mediterraneo, l’Egeo e, da giovane, le acque del Mar Baltico che confinano con la Germania del Nord. Un foglio trovato a bordo indica che si facesse chiamare “Tiger Shark”, squalo tigre. Aggiornava spesso il suo Facebook con le avventure. I medica tedeschi riferiscono che non amava il freddo e nel suo paese e navigava per cercare temprature più miti.