YOUTUBE Roberto Mancini a Icardi: “Io a 50 anni segnavo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Gennaio 2016 - 09:12 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Roberto Mancini a Icardi: "Io a 50 anni segnavo"

Roberto Mancini a Icardi: “Io a 50 anni segnavo”

MILANO – Roberto Mancini è una furia. Dopo il pari del Carpi, firmato da Kevin Lasagna in pieno recupero, il tecnico dell’Inter se la prende con tutta la squadra, ma le critiche senza appello sono per gli attaccanti, in primis Mauro Icardi che doveva essere il super bomber ma quest’anno sta faticando. I nerazzurri, che puntano alla Champions e allo scudetto, contro la terzultima in classifica non sono riusciti a chiudere la partita. “Non basta fare un solo gol – afferma Mancini – è troppo poco. Ci manca tutto, non riusciamo a chiudere le gare con cattiveria. L’attaccante che sta lì e aspetta, non serve a niente. Anzi, diventa un problema. Abbiamo avuto due o tre occasioni clamorose con Palacio e Icardi nel secondo tempo e non so come abbiamo fatto a non fare gol. Se giocavo io a cinquant’anni segnavo“.

Parole dure, critiche pesanti per una squadra che ha il peggior attacco della Serie A. Nel mirino di Mancini sembra esserci soprattutto Icardi. L’argentino, che era stato risparmiato contro il Napoli in Coppa Italia, non è ancora parte della manovra dell’Inter e gioca con sufficienza, senza cuore e carattere. Fermo a otto gol in campionato, non si mette a disposizione dei compagni. Una distanza incolmabile per numeri e qualità rispetto al compatriota Higuain. “Se Sarri vuole darmelo”, scherza ma non troppo Mancini a fine partita. Magari non sarà l’attaccante del Napoli, ma è chiaro che il tecnico nerazzurro pretende rinforzi: “Dobbiamo andare sul mercato e comprare qualche attaccante. Se andrà via Guarin vedremo, ma al momento non è successo nulla. Bisogna essere realistici e non prendere in giro nessuno. Forse non siamo neanche da terzo posto”.

Si parlava di Soriano, ma forse ora si guarda con più interesse a Eder. Mancini è scoraggiato. Il ‘fieno in cascina’ duramente ottenuto ad inizio stagione ora inizia a scarseggiare. “Non possiamo buttare quando di buono fatto finora. Abbiamo vinto tante partite 1-0 e va bene, ma poi bisogna lavorare per non concedere gol agli avversari. Anche i giocatori offensivi devono difendere – ammonisce il tecnico – perché altrimenti a questo punto giochiamo con un solo attaccante. Non ha senso averne cinque in campo, tanto non segnano”. L’allenatore critica la mancanza di cinismo, ma anche la poca furbizia. Perché sul gol di Lasagna “è stato fatto un regalo con una dormita gigantesca” e gli attaccanti quando la partita sta per finire devono “tenere palla vicino alla bandierina, come poteva fare anche Ljajic. Il calcio non è solo tecnica, è anche cervello”. Pure Felipe Melo è amareggiato per il pareggio: “Siamo incazzati neri. Dobbiamo migliorare tutti in tutto, anche perché non abbiamo in squadra Messi o Maradona”.

Sorride invece l’allenatore del Carpi Fabrizio Castori: “Abbiamo recuperato in extremis con grande volontà dei ragazzi. Abbiamo continuato a lottare senza perdere la fiducia. Il risultato ci dà quello che ci eravamo guadagnati sul campo. Questo è il Carpi: ragazzi giovani che lavorano tanto”. C’è anche spazio, però, per le recriminazioni. “Sono contentissimo del risultato – aggiunge Castori – ma c’è un gol regolarissimo annullato e un rigore non dato. Se dobbiamo sottolineare un insulto tra allenatori, perché non sottolineare questi episodi”.