YOUTUBE Siria, missili su ospedale di Medici senza frontiere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Febbraio 2016 - 06:40 OLTRE 6 MESI FA

ALEPPO – Un cumulo di macerie. Questo resta dell’ospedale siriano a Marrat an Numaan gestito da Medici senza frontiere dopo l‘attacco missilistico del 15 febbraio tra Aleppo e Idlib in Siria. Quel che Msf definisce “un attacco deliberato” è solo uno dei diversi raid compiuti contro ospedali e scuole dall’alleanza aerea russo-siriana, anche se c’è chi accusa degli attacchi i jet degli Stati Uniti.

I sanguinosi bombardamenti sono solo gli ultimi di una lunga lista di raid in Siria, Yemen e Afghanistan contro cliniche di Medici senza frontiere. Caccia Usa avevano centrato un ospedale in Afghanistan lo scorso ottobre, a Kunduz, mentre più di recente attacchi della coalizione a guida saudita avevano centrato un clinica in Yemen. Secondo l’Onu circa cinquanta persone sono morte negli attacchi ad Azaz (Aleppo) e Marrat Numan (Idlib), mentre bilanci approssimativi basati su fonti locali avevano riferito in precedenza dell’uccisione di circa 30 persone, tra cui donne e bambini.

Sempre secondo l’Onu gli attacchi hanno preso di mira in tutto cinque ospedali e due scuole. A Marrat an Numaan almeno sette persone sono morte e altre otto sono considerate disperse, seppellite sotto le macerie o polverizzate dalle esplosioni, spiega Msf:

“L’ospedale di Marrat è stato centrato da quattro missili sparati nell’arco di pochi minuti. Questo ci induce a pensare che si sia trattato di un attacco deliberato”.

L’organizzazione medica non è in grado di precisare quale aviazione abbia sparato, ma l’area di operazioni è quella in cui operano da mesi i russi e da anni i caccia governativi siriani, proseguono da Msf:

“O il governo (siriano) o la Russia sono chiaramente responsabili”.

Nelle stesse ore, un raid aereo prendeva di mira due cliniche pediatrica e ginecologica ad Azaz, località a pochi chilometri dal confine turco e dove infuria la battaglia da giorni tra forze governative siriane e insorti. Colpite altre due scuole usate per ospitare sfollati. Per il regime di Damasco e i suoi alleati russo e iraniano si tratta di combattere contro “terroristi”.

Dall’inizio dell’anno sono stati finora 15 gli attacchi contro ospedali e cliniche mediche in Siria. Mentre, dall’inizio del conflitto nel 2011, Amnesty stima siano 336 i centri medici attaccati. L’ong, citando di dati dell’organizzazione Physicians for Human Rights, stima siano stati uccisi 697 tra medici e volontari.

Lo scorso anno sono stati ben 112 i bombardamenti su strutture ospedaliere. Dati che hanno spinto gli esperti a parlare di “una distruzione sistematica” da parte di Mosca e Damasco del sistema sanitario delle zone fuori dal controllo dal regime siriano.