YOUTUBE Torino, scontri al corteo. Carica della Polizia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Maggio 2016 - 12:21 OLTRE 6 MESI FA
Torino, scontri al corteo. Carica della Polizia

Torino, scontri al corteo. Carica della Polizia

TORINO – Tensione a Torino durante le manifestazioni organizzate per il primo maggio. Un gruppo di antagonisti che la polizia aveva separato dal resto del corteo con un cordone di uomini sin dalla partenza in piazza Vittorio, ha tentato di sfondare  il “muro” di agenti e raggiungere la testa del corteo, in particolare gli esponenti del Partito democratico.

Ci sono stati momenti di tensione e due leggere cariche da parte della polizia. Venti minuti di alta tensione, poi è tornata la calma. A quel punto gli agenti hanno consentito al gruppo di autonomi di rimettersi in marcia verso piazza San Carlo, sede finale del corteo.

 Primo maggio in piazza a Genova per i tre leader dei sindacati confederali. Di nuovo una grande città industriale “per sottolineare l’esigenza di una ripresa del nostro sistema economico a partire dai grandi centri industriali”, spiega il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. E ancora: “Dal governo non c’è un’idea di politica economica e di sviluppo. Quando interviene, lo fa per togliere diritti. Non c’è mai l’obiettivo di rispondere ai bisogni reali delle persone, di ridurre qualche diseguaglianza”. “Sarà un primo maggio del lavoro e per il lavoro – dice Susanna Camusso – al di là di questo infinito dibattito mensile sugli zero virgola. Il dato chiave rimane la disoccupazione giovanile oltre il 36%, un giovane su tre non trova prospettiva di lavoro in Italia, e questo al netto dei tanti che hanno già fatto le valigie e sono andati all’estero. L’occupazione è la vera emergenza del Paese, e tuttavia il tema è stato costantemente svalorizzato: basta pensare ai dati della precarietà, ai numeri insopportabili sui voucher e anche agli infortuni e alle morti che sono tornate a crescere. Certo, non siamo più nella situazione degli anni scorsi quando si continuava a precipitare dentro la crisi, ma mi pare chiaro che il governo non vuole uscire dalla crisi mettendo al centro il lavoro. La scelta è invece continuare a percorrere tutti gli errori del passato”.