“Radioattività a livelli letali”: come stanno veramente i reattori di Fukushima?

Pubblicato il 17 Marzo 2011 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA

Fukushima vista dal satellite

TOKYO – Fukushima è una centrale nucleare degli anni 70, e dopo il terremoto che ha colpito il Giappone la radioattività che emette è “a livelli letali”, dicono gli Stati Uniti. Il reattore 4 non ha più un tetto, era in manutenzione da mesi perché contiene un carico di elementi radioattivi 800 volte superiori a quello degli altri. Se le vasche di contenimento dovessero cedere potrebbe davvero essere l’apocalisse che in tanti hanno evocato, anche se le autorità continuano a dire che non sarà una nuova Chernobyl e che è tutto, o quasi, sotto controllo.

Le barre del reattore 2 e 3 sono scoperte totalmente o quasi, perché il livello dell’acqua che serve a raffreddarle non è sufficiente. I danni alle strutture e al guscio di contenimento sono sospetti, pericolosi. Fallita l’operazione elicotteri, il governo ci sta riprovando prima con cannoni ad acqua, poi con cinque camion-cisterna carichi di cinque tonnellate di liquido per raffreddare almeno il terzo reattore.

Per quanto riguarda il reattore numero uno il rivestimento è intatto, ma il 70% del nocciolo è danneggiato. Il tetto dell’edificio che contiene il reattore è crollato. Sabato scorso (13 marzo) c’era stata un’esplosione di idrogeno a seguito di un rilascio di vapore controllato per abbassare la pressione. L’idrogeno è il risultato della scissione dell’acqua che copre e raffredda le barre di combustibile nei suoi componenti (idrogeno e ossigeno), a seguito delle reazioni chimiche e fisiche nel reattore surriscaldato. Del reattore 2 i 33% del nocciolo è danneggiato, come pure una vasca di ritenzione all’interno del rivestimento. Martedì scorso (15 marzo) c’era stata un’esplosione di idrogeno nella parte inferiore dell’edificio.

Le squadre degli esperti giapponesi, gli eroi del nucleare come li hanno definiti, sono al lavoro per cercare di arginare il disastro e le notizie che si rincorrono non sono chiare. Su a Fukushima lo spazio aereo è stato chiuso nel raggio di trenta chilometri almeno, ma i venti potrebbero portare le radiazioni molto oltre.

Da una settimana nubi tossiche e fiamme si sono levate dalla centrale, la gente teme che non ci sia altro rimedio che fuggire, scappare il più lontano possibile.

L’America di Barack Obama teme che il pericolo sia molto più grande. Il presidente Usa ha parlato al telefono con il premier giapponese Naoto Kan, assicurandogli ”tutto l’ appoggio necessario”. Il presidente russo Dmitri Medvedev ha definito l’incidente nucleare giapponese un ”disastro nazionale colossale, una catastrofe”, mentre Pechino chiede informazioni precise sulla situazione delle centrali e l’ambasciata italiana, così come altre cancellerie, invita i connazionali a lasciare le prefetture colpite dallo tsunami e la stessa capitale.

Ma se il presidente sud coreano Lee Myung-bak ha smentito che il suo paese sia sotto la minaccia di radiazioni provenienti dalle centrali nucleari giapponesi, le autorità aeroportuali sudcoreane hanno rilevato inconsueti alti livelli di radiazioni su tre passeggeri atterrati a Seul provenienti dal Giappone, anche se le autorità hanno comunque sostenuto che i quantitativi rilevati non pongono problemi alla salute pubblica.

Secondo l’ultimo bilancio sono ad oggi 5.187 le vittime del terremoto e dello tsunami, i dispersi sono 8.606, ma si teme si possa arrivare a più di ventimila morti. Sul fronte economico, il Nikkei limita le perdite a -1,44%, ma il governo giapponese denuncia movimenti speculativi sullo yen, mentre la Boj continua a immettere liquidità.