Der Spiegel: “Beppe Grillo e M5S, la voce della Lost Generation europea”

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 7 Marzo 2013 - 09:00| Aggiornato il 7 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

BERLINO – Sull’incognita Beppe Grillo e Movimento 5 Stelle si posa lo sguardo curioso dello Spiegel, uno dei più autorevoli settimanali tedeschi. Che vede nello strano partito fondato dal comico genovese e dal suo mentore Gianroberto Casaleggio quella voce che la “Lost Generation” europea cercava.

Neanche i cronisti dello Spiegel si sono sottratti dalla “caccia al grillino”, e in quattro sono andati in giro nel centro di Roma per vedere da vicino i nuovi parlamentari a 5 stelle, descritti come “goffi ma sinceri”: “Non sono pagliacci”. È evidente il riferimento a quel “clown” affibbiato dal leader della Spd Steinbrueck a Grillo e Berlusconi poi stigmatizzato dal presidente Napolitano.

Lo Spiegel distingue Grillo dai suoi seguaci. Il comico è descritto come una figura “uscita da una fontana barocca di Gian Lorenzo Bernini, con una voce che è diventata rauca a furia di urlare […] i soliti slogan populisti: ‘I politici sono parassiti – dovremmo mandarli tutti a casa’”. Mentre i “grillini” appaiono come “giovani piuttosto sinceri che si vedono come un portavoce della gente, dei cittadini. Questi politici alle prime armi non sbraitano e farneticano come Grillo, il fondatore del loro movimento”. Qualcuno ha scritto sul blog di Grillo, rivolto al leader del Movimento: “Ora che sono in Parlamento, lasciali lavorare, fatti da parte”. “Il nostro megafono”, così lo chiama la sua gente. “Ma molti di loro già non lo sopportano più”, riferisce lo Spiegel.

Il Parlamento che si andrà a formare è il più “inesperto della storia della Repubblica italiana”, ma anche “quello con più donne”, nota lo Spiegel. Donna e inesperta è Silvana De Nicolò, che accetta di essere intervistata dal settimanale tedesco. Davanti a un caffè, “spiega un po’ ingenuamente la sua piattaforma politica […] riduzione del numero dei parlamentari […] tagliando le indennità mensili e […] abolendo i rimborsi elettorali ai partiti. Tuttavia, lei e i suoi colleghi del Movimento 5 Stelle evitano di proporre idee concrete per risolvere la crisi economica. Il partito è spesso criticato per le sue “Grilloeconomics” […] Come intendono finanziare l’introduzione di un reddito minimo garantito mensile di 1000 euro? La loro proposta è quella di ridurre le pensioni e gli stipendi del settore pubblico – una proposta avventurosa”.

Ingenuità ed evasività che però non eliminano il dato di fatto che i “grillini” sono, secondo lo Spiegel, la voce di una generazione impoverita dalla crisi del debito pubblico italiano, curata con politiche di tasse e austerità. Meno lavoro, salari più bassi, pensioni che saranno – se saranno – la metà di quelle dei padri e dei nonni.

“I Grillini ora devono dimostrare che il loro Paese non è solo corrotto, indifferente e infiltrato dalla mafia. In ultima analisi, potrebbero migliorare l’immagine dell’Italia agli occhi del mondo. Sono l’ultimo esempio di una rivolta della generazione perduta, quella massa di gente della “periferia dell’Europa” che ha meno di 40 anni, disperata, disoccupata e che ha ben poco da perdere”. Una generazione perduta che in Spagna si è “Indignata”, in Grecia è scesa in piazza, ha portato il partito di sinistra Syriza a un passo dal governo, ma ha fatto entrare i neonazisti di Alba Dorata in Parlamento.

Una generazione emarginata e arrabbiata – ammette lo Spiegel – per le politiche di austerità imposte da un’Europa a trazione tedesca. Quella Germania guidata da una Merkel sorda alle critiche che non arrivano solo da italiani, spagnoli, greci e francesi, ma anche dagli economisti di scuola anglosassone.

A questa “Lost Generation” Grillo e i suoi seguaci sono tenuti a dare una risposta. Scrive lo Spiegel: “Nonostante il suo nome, il Movimento 5 Stelle ha da tempo cessato di essere un movimento. È diventato un partito politico dal quale ci si aspetta che si assuma le sue responsabilità e faccia proposte per la formazione di un governo”.