Cesare Borgia: le macchine da guerra di Leonardo (Rai terza puntata) al servizio del Valentino di Machiavelli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Aprile 2021 - 20:00 OLTRE 6 MESI FA
Cesare Borgia Leonardo

Cesare Borgia, ritratto attribuito a Leonardo (frame Youtube)

Cesare Borgia: le macchine da guerra di Leonardo (terza puntata Rai). Nell’autunno del 1502, tre debordanti figure del Rinascimento italiano mettono piede nella stessa città: Imola.

Cesare Borgia: le macchine da guerra di Leonardo e Machiavelli

Il più potente, Cesare Borgia, figlio illegittimo di papa Alessandro VI, a caccia di uno Stato tutto suo: cardinale a 17 anni, soldato di ventura coraggioso e senza scrupoli, in Romagna ha posato l’occhio del conquistatore. Sta ampliando territori e fortificando possedimenti. Non è escluso abbia assassinato il fratello Giovanni.

Leonardo da Vinci, lontano dai turbamenti milanesi, lavora su commissione per l’ambizioso Borgia. Studia oltre che dipingere, studia fortificazioni innovative, armi mai viste. Le straordinarie e letali macchine da guerra progettate da Leonardo risulteranno decisive nell’assedio e nella presa della rocca di Ceri l’anno successivo.

Niccolò Machiavelli, funzionario della diplomazia fiorentina, studia l’uno e tiene d’occhio l’altro. Di Cesare Borgia disegnerà il ritratto immortale dello spietato condottiero armato di ambizione pratica nel deserto di una coscienza morale. Il prototipo del principe.

Il Valentino (a caccia di un titolo, il papà accordò la dispensa papale consentendo al re di Francia Luigi XII di divorziare in cambio del ducato di Valentinois per il figlio) di Machiavelli nasce qui.

Il Valentino, il figlio illegittimo del Papa

Certo, la Storiografia si è incaricata di sfumare i tratti foschi, criminali del Borgia, comuni a tutti all’epoca. E che insieme alla povera Lucrezia, sua sorella, dovettero soccombere alla fama sinistra di fratricidi incestuosi e avvelenatori (lei soprattutto).

Ma basti il titolo di un breve trattato che gli dedica Machiavelli. “Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini”.