Ancora sui 100 giorni di Obama/ Un esame un po’ elaborato: il magazine della sinistra americana, un settimanale liberale e libero tedesco

Pubblicato il 2 Maggio 2009 - 00:56 OLTRE 6 MESI FA

L’articolo del giorno che Blitzquotidiano propone ai suoi lettori sono in realtà cinque pezzi: tree scritti e un video dal settimanale della sinistra americana the Nation; e un elaborato lavoro per l’edizione on line del settimanale tedesco der Spiegel. Dovendo durare un fine settimana, possono anche andare.

Da the Nation merita incrociare l’editoriale, quasi osannante, il video dove la direttrice Katrina vanden Heuvel espone a voce il suo giudizio positivo. Poi la voce, dissonante, di Naomi Klein: “Lessico del disappunto” si intitola. E comincia così: “Non tutto è bene in Obamaland. Non è ben chiaro da cosa dipenda il cambio di umore. Forse dalla puzza di rancido che promana dall’ultimo salvataggio delle banche fatto da Tesoro. O la notizia che il principale consigliere economico del presidente, Larry Summers, ha intascato milioni da quelle stesse banche e hedge funds che ora lui sta proteggendo da una deregulation alla rovescia. O forse è cominciato prima, col silenzio di Obama durante l’attacco israeliano a Gaza…”

Le risponde, in difesa dell’ancora neo presidente, Katha Pollit, che tiene un blog sul sito del settimanale, the Nation.com.

Più bilanciato l’esame dello Spiegel, come naturale. La sinistra americana segue Obama come i tifosi di una squadra, con sentimenti estremi. I tedeschi sono appunto tedeschi e non americani, e siedono sulla riva opposta dell’Atlantic, anzi un po’ più in là.

Sono due articoli: uno si intitola “Il presidente più costoso dal 1945” e comincia così: “I primi cento giorni in carica del neo presidente americano sono stati costosi, pieno di glamour, spesso segnati da contraddizioni. Barack Obama ha fatto molte cose giuste congtro un’orda di problemi ingestibili, ma anche commesso due marchiani errori”. Segue una serie di flash sul bene fatto e gli errori commessi.

Il secondo articolo è più apertamente sulla linea del positivo: ” The instant american revolution” è il titolo, che ricorda l’instant coffee, le cose fatte subito, di pronto risultato. E comincia così “In cdento giorni, un termine arbitrariamente fissato da Franklin D. Roosevelt, il presidente Obama ha ribaltato decenni di ideologia repubblicana a Washington”.