A Roma la destra ha pagato le divisioni: Gasparri rimpiange

Pubblicato il 7 Giugno 2016 - 06:24 OLTRE 6 MESI FA
A Roma la destra ha pagato le divisioni: Gasparri rimpiange

Nelle comunali a Roma la destra ha pagato le divisioni: è il rimpianto e anche l’analisi politica di Maurizio Gasparri (nella foto ANSA/ANGELO CARCONI)

ROMA – Dove la destra si è presentata unita, ha conseguito risultati apprezzabili  che Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato e da sempre sostenitore accanito del principio che l’unione fa la forza, concetto tanto elementare quanto raro,  lo ha sottolineato in una dichiarazione diffusa dalle agenzie di stampa:

“Dove il centrodestra si unisce, affronta bene la partita, anche in terre difficili, e conquista i ballottaggi. Dove invece ci siamo divisi andiamo incontro alle conseguenze previste.

“Ci sono casi in cui una quantità di voti sufficienti per andare al ballottaggio da favoriti è stata sprecata. Discuteremo a tempo debito dei tanti che nei vari partiti hanno commesso degli errori. Ci sono dati di fatto inconfutabili.

A Milano Forza Italia è di gran lunga il primo partito del centrodestra.

A Roma andrà inevitabilmente dedicata un’analisi a parte per la clamorosa serie di errori che tutti hanno fatto.

La morale è che con meno egoismi, un’alternativa al patetico Renzi-show si può mettere in campo. Ma servono capacità di unire, generosità e non certo l’illusione della performance, peraltro vana, in un solo luogo. Salvatori della patria e neofiti della politica privi di voto e di radicamento vanno restituiti alle loro abituali attività, con cortesia, ma anche con chiarezza”.

Gasparri definisce “vistosa l’irrilevanza delle velleità neocentriste: chi lasciò Berlusconi trova un ruolo, non clamoroso, se si allea con il centrodestra. Altri, saliti sui palchi Pd, hanno stroncato i candidati della sinistra, da Napoli a Cosenza, con il loro ‘bacio della morte’. Restino pure accanto a Renzi. Ci aiuteranno a batterlo al referendum, mettendo in fuga elettori di area Pd.

“E nel centrodestra complimenti non solo agli ottimi Parisi e Lettieri, ma da Trieste a Savona, da Grosseto a Benevento, da Cosenza a tante altre città, a quanti registrano nell’unità ottimi risultati. Per scoprire che divisi si perde non servivano esperimenti sul campo. E Forza Italia deve ripartire dagli esempi migliori e dalla fatica della politica quotidiana.

“L’Italia può avere un futuro di centrodestra se stiamo tutti con i piedi per terra, preferendo il realismo alle illusioni. E chi usa toni sbagliati guardi tutti i numeri bene e si renda conto che litigando non si va comunque da nessuna parte. Forza Italia dovrà promuovere incontri e confronti unitari. Aperti a tutti, politici e non. Abbiamo il dovere, la responsabilità e la cultura di governo per promuovere noi questi appuntamenti, nel rispetto di tutti, ma senza dover attendere convocazioni altrui a domicilio”.

Forse toccata sul nervo scoperto per quel che è successo a Roma, Giorgia Meloni ha replicato piccata:

“Dei dibattiti sulla leadership non frega niente a me come non frega agli italiani. Vogliono avere forze politiche che fanno il loro lavoro nell’interesse dei cittadini e con programmi coerenti e seri. Mettere una faccia buona e pulita per coprire tatticismi non mi interessa e Gasparri che viene dalla storia dalla destra dovrebbe dire ‘scusateci ci siamo sbagliati, poteva andare meglio’. Ora a Roma abbiamo due sinistre al ballottaggio”. ù

Contro replica di Gasparri:

“Bisognava tenere unito il centrodestra e fare una corsa che portava al ballottaggio”.

Gasparri ha anche negato con forza di aver mai chiesto a Meloni di non candidarsi e le ha rinfacciato di aver inizialmente appoggiato anche lei Marchini. Al che la Meloni:

“Se fossimo andati uniti sul ‘grande’ Alfio Marchini non saremmo andati al ballottaggio. Ho fatto l’errore di riflettere due settimane in più se candidarmi perché ero in gravidanza, ma il mio errore è stato meno grave del vostro”.