ACCORDO SU FREQUENZE TV: VIA LA NORMA ”SALVA RETE4”

Pubblicato il 28 Maggio 2008 - 10:26 OLTRE 6 MESI FA

Rete4_impianti Il Governo presenterà una versione riformulata dell’emendamento sulla tv digitale terrestre. Lo ha annunciato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Paolo Romani, al termine di un incontro con l’opposizione alla Camera.

L’esame del decreto legge sull’attuazione di obblighi comunitari, al quale il governo ha presentato il cosiddetto emendamento "salva Rete 4" contestato dall’opposizione, era ripreso stamani. In apertura di seduta l’Idv aveva rinnovato al governo la richiesta di ritirare il provvedimento.

Gentiloni. «Il governo in aula presenterà una riformulazione dell’emendamento, la nostra valutazione resta negativa perché il testo risponde in minima parte alle procedure di infrazione europee, però siccome sono state tolte le parti su cui noi avevamo fatto ostruzionismo, il giudizio è negativo ma almeno con la nostra battaglia abbiamo ottenuto un risultato», ha detto Paolo Gentiloni, ex ministro delle Comunicazioni, conversando con i cronisti in Transatlantico.

Di Pietro. «Per noi c’è solo una possibilità per accettare una eventuale riformulazione dell’emendamento salva Rete 4: che esso dica che viene data immediata e completa attuazione alla sentenza della Corte di Giustizia Ue», ha affermato il leader Idv Antonio Di Pietro. «Non parlarne significherebbe per i furbacchioni di Berlusconi lasciare le cose come stanno. Ma che c’ho scritto "Giocondo"»?, si domanda ironico Di Pietro. «La maggioranza punta al "chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato". Ma noi li abbiamo scoperti con le mani nella marmellata e ora devono chiedere scusa e pulirsele». Altrimenti? «Certo, l’ostruzionismo di Idv continua», ha concluso Di Pietro.

La Ue: caso Italia resta sotto esame. «Il caso è ancora sotto esame, non abbiamo deciso se deferire o meno l’Italia alla Corte di giustizia». Lo ha detto un portavoce della commissione europea riferendosi alla procedura di infrazione aperta nei confronti dell’Italia sulla normativa per l’assegnazione delle frequenze televisive introdotta con la cosiddetta Legge Gasparri. «Stiamo leggendo quanto viene pubblicato sulla stampa italiana», ha detto ancora il portavoce riferendosi al confronto politico in atto sul decreto Salva-infrazioni in corso in parlamento. «Aspettiamo dalle autorità italiane comunicazioni ufficiali». Lo scorso luglio la commissione europea aveva dato 2 mesi di tempo all’Italia emettendo un parere motivato, per modificare la normativa sull’assegnazione delle frequenze e riportarla in linea con le disposizioni comunitarie. Ma a tutt’oggi nessuno sviluppo su questo fronte è stato registrato.

Romani: non c’è stata una vittoria dell’opposizione. «Non capisco perché si parli di vittoria dell’opposizione. È una mancata risposta dell’Italia a una richiesta dell’Europa. Abbiamo tolto una frase che è già contenuta nella legge Gasparri sulla quale l’Europa ci aveva chiesto fino a quando i famosi impianti possono continuare a funzionare. Noi avevamo messo una data, quella dello switch off, ma l’opposizione ha voluto invece dare un’interpretazione diversa». A sottolinearlo è Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni, che difende così la scelta di togliere il comma 3, la cosiddetta norma salva Rete4.