Affitti a sbafo a Roma, l’elenco dei 600 casi sospetti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Febbraio 2016 - 13:18 OLTRE 6 MESI FA
Affitti a sbafo a Roma, l'elenco dei 600 casi sospetti

Affitti a sbafo a Roma, l’elenco dei 600 casi sospetti (Nella foto Borgo Pio)

ROMA – Affitti a sbafo a Roma, l’elenco dei 600 casi sospetti. Una lunga lista di 600 appartamenti, con tanto di via, civico, scala, descrizione, indennità…Appartamenti a Borgo Pio affittati a 8 euro, in via dei Chiaramonti nel cuore della riserva naturale Valle dei Casali il canone è di 0,60 centesimi, fino a via del Colosseo, 70 euro al mese con vista Fori. Sono i prezzi delle case del Comune affittate. (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ELENCO COMPLETO RIPORTATO DAL CORRIERE DELLA SERA).

L’elenco su cui sta lavorando il Campidoglio contiene più di 600 casi, canoni stracciati e irregolarità: “Meno del 20% di chi ha in affitto un immobile del comune di Roma nel I municipio, quello del centro storico, ha un regolare contratto”, ha spiegato il commissario Francesco Paolo Tronca. “Io e il mio staff quando siamo arrivati – ha ribadito Tronca facendo intuire che le brutte sorprese non sono finite – siamo rimasti stupiti dal fatto che non ci fosse un censimento completo, francamente è un’anomalia per un’amministrazione e qualche dubbio te lo fa anche nascere”.

Oltre agli abusivi totali quindi, c’è chi paga non un canone di affitto bensì un’indennità di occupazione, una sorta di “contributo riparatorio” negli anni richiesto dal Comune di Roma nei casi in cui il contratto non era stato perfezionato. Scaduto e mai rinnovato da decenni, oppure intestato ad altri.

Il Comune ovviamente sta continuando gli accertamenti per verificare se ci siano occupazioni abusive, dal momento che sono frequenti, fa sapere il Campidoglio, le differenze fra gli intestatari dei contratti, risalenti nel tempo, e gli attuali occupanti. Ma anche per individuare i dirigenti che si sono succeduti nella gestione del patrimonio e che hanno stipulato i contratti o che hanno non hanno aggiornato i canoni di locazione. Infine il Comune vuole valutare le eventuali azioni in corso volte a recuperare la disponibilità dei beni in capo alla Amministrazione.