Afghanistan, Berlusconi e Bossi pensano a sfilarsi dalla missione

Pubblicato il 17 Settembre 2009 - 19:59 OLTRE 6 MESI FA

kabulAndare via dall’Afghanistan sembra diventato ora un desiderio della maggioranza. Gli esponenti del governo lo dicono in maniera più o meno esplicita, ma il concetto che emerge è grosso modo lo stesso.

Più cauto Berlusconi, che, nonostante speri «di poter portare a casa i nostri ragazzi al più presto», ha aggiunto subito che questa decisione va presa insieme agli alleati. «Nessun paese – afferma il premier – può decidere da solo perché si tradirebbe la fiducia dei partner».

Poi, però, il presidente del Consiglio rivela di aver «parlato con Obama al G8» di una possibile exit strategy. «Stiamo preparano un piano – spiega – che può essere tanto più veloce quanto più efficace sarà l’addestramento che saremo riusciti a dare alle forze dell’ordine afghane».

Per Berlusconi questa «è una giornata dolorosa, che purtroppo ci riporta alla situazione difficile di questo paese, dove abbiamo dato e diamo tanto in termini di sacrifici umani per mantenere e far crescere una democrazia essenziale per la pace, non soltanto in quella regione ma per evitare le infiltrazioni terroristiche anche nel reso del Mondo».

Bossi esprime più apertamente la sua speranza che i militari impegnati in Afghanistan «a Natale possano venire tutti a casa». Secondo il leader del Carroccio, «quanto accaduto significa che è difficile esportare la democrazia». Dunque, secondo il ministro per le Riforme, «il tentativo di portare la democrazia in Afghanistan è fallito».

«Le missioni costano un sacco di soldi – ha aggiunto Bossi – e purtroppo anche delle vite umane. Questo è sicuro. Io sono sempre dello stesso parere. A casa quanto prima».