Afghanistan/ Bossi: “Riporterei tutti a casa, si spende troppo”. Ai margini di Miss Padania la Lega chiede il ritiro delle truppe italiane

Pubblicato il 26 Luglio 2009 - 09:03 OLTRE 6 MESI FA

In una chiacchierata ai margini di una selezione per “Miss Padania”, Umberto Bossi ha liquidato in sei parole la politica e la collocazione internazionale dell’Italia: “Io li porterei tutti a casa”. Parlava dei soldati italiani in Afghanistan. Bossi è ministro di un governo che ha sottoscritto accordi internazionali, l’Afghanistan è per tutto l’Occidente, Usa in testa, la questione più importante, per Obama la guerra che non si può perdere.

Se sbrigativo e sommario è l’invito di Bossi a ritirare il contingente italiano, molto pragmatica, ragionieristica è la motivazione: “Visti i costi e i risultati…Io sono per spendere il meno possibile…”. Insomma l’ottica del leader della Lega è quella di risparmiare soldi oltre che, eventualmente, morti e feriti.

In un governo di uno qualunque dei paesi che partecipano alla missione afghana, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Usa e molti altri, se un ministro chiedesse il ritiro delle truppe sarebbe un caso nazionale e internazionale. Il ministro in questione, a Parigi, Londra o Berlino, otterrebbe un dibattito parlamentare e il ritiro, oppure si dimetterebbe data l’importanza della questione. In Italia non succederà nulla di questo. Gli altri paesi faranno finta di non aver sentito. Fingerà di non aver sentito il ministro della Difesa La Russa che in tuta mimetica era l’altro giorno in Afghanistan a portare sostegno e a promettere mezzi ai soldati. Fingeranno di non aver sentito i soldati che combattono, che ieri per cinque ore hanno combattuto la prima battaglia dell’offensiva di agosto dei talebani con relativi feriti.

Tutti, da Berlusconi al tg1, considereranno le parole di Bossi come un’appendice dell’appuntamento vero: le selezioni di Miss Padania.