ALITALIA: BILANCIO 2007 IN ROSSO DI € 495 MILIONI

Pubblicato il 27 Maggio 2008 - 23:17 OLTRE 6 MESI FA

Un rosso di 495 milioni di euro: Alitalia ha chiuso il bilancio 2007 perdendo circa un milione e 350 mila euro al giorno. Un risultato migliore rispetto all’anno precedente, quando le perdite erano state di 626 milioni. La compagnia resta in una «significativa situazione di incertezza aziendale» dopo il fallimento del progetto di integrazione in Air France Klm, ma per il consiglio di amministrazione l’intervento del governo è servito, «al momento», a mantenere in piedi il delicatissimo equilibrio dei conti.

URGENTE LA RICAPITALIZZAZIONE – Dopo il primo decreto che ha stanziato un prestito di 300 milioni, e l’articolo inserito nel decreto fiscale che ne dispone l’utilizzo a copertura delle perdite, Alitalia può temporaneamente contare su «una importante consistenza di liquidità». La scelta di andare avanti senza arrendersi è sorretta dalla «fiducia, anche del legislatore, sulla possibilità di completamento del processo di privatizzazione e di risanamento della compagnia» come emerge, indica il cda di Alitalia, dalle relazioni che accompagnano i due decreti. Resta la necessità «di una ricapitalizzazione da effettuarsi in tempi strettissimi», con l’ingresso di un nuovo azionista: la compagnia sta lavorando per la ricerca di una soluzione e rivela che anche in questa fase i vertici stanno sondando delle opportunità, ma deve attendere che il Tesoro decida in che modo riavviare la privatizzazione. «Attende – si legge nel comunicato diffuso dopo la riunione del cda – le indicazioni di contesto che l’azionista di riferimento vorrà formulare, nel cui ambito dette eventuali opportunità dovranno inquadrarsi».

AUMENTO CARBURANTE – Sui conti del 2007 ha inciso anche l’aumento del prezzo per il carburante, che pesa sui bilanci di tutte le compagnie aeree, ed una svalutazione del valore della flotta per 97 milioni. Dopo 24 ore di sospensione, il cda è tornato ad esaminare i risultati dell’esercizio 2007 in seguito all’intervento del governo che ha indicato una soluzione per tamponare l’eventuale rischio di una erosione del capitale al di sotto del minimo legale. Circostanza che spalancherebbe la porta alla liquidazione per l’obbligo di immediata ricapitalizzazione che il Tesoro, con le mani legate dai vincoli di Bruxelles sugli aiuti di Stato, non avrebbe potuto assolvere: un articolo del decreto fiscale disciplina l’utilizzo del prestito ponte del governo ad Alitalia per 300 milioni, indicando che va utilizzato «per far fronte alle perdite che comportino una diminuzione del capitale versato e delle riserve al di sotto del livello minimo legale».