Usa, ameba mangia cervello Naegleria fowleri uccide un uomo dopo un bagno in un lago

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Luglio 2019 - 14:35 OLTRE 6 MESI FA
ameba mangia cervello

(Foto d’archivio)

NEW YORK – L’ameba mangia cervello fa un’altra vittima. Parliamo del parassita Naegleria fowleri, che provoca infezioni molto rare ma mortali. L’ultimo caso è stato registrato nella Carolina del Nord, negli Stati Uniti: qui un uomo è morto dopo essere andato a nuotare in un lago le cui acque erano infestate dal microrganismo.

Eddie Gray, 59 anni, si è ammalato dopo aver fatto il bagno al Fantasy Lake Water Park, nella contea di Cumberland, il 12 luglio scorso, ha fatto sapere il dipartimento della Salute e dei Servizi umani dello Stato americano.

Lo stesso dipartimento sanitario, spiega il New York Times, ha ricordato che il Naegleria fowleri “non causa malattie se ingerito, ma può essere fatale se penetra dal naso, come può accadere durante le immersioni, lo sci nautico o altre attività acquatiche”.

Un paio di casi sono stati anche collegati ai lavaggi nasali. I primi segni di infezione possono includere mal di testa, nausea e vomito. La malattia progredisce rapidamente, rendendo difficile la diagnosi e la maggior parte delle persone infette muore entro una o due settimane.

L’ameba entra nel corpo attraverso il naso, può migrare nel cervello lungo il nervo olfattivo e da qui inizia a distruggere il tessuto cerebrale. Il nome tecnico dell’infezione è meningoencefalite amebica primaria. 

Secondo le parole rilasciate l’anno scorso dal professore Massimo Andreoni, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Ptv di Roma, l’ameba mangia cervello potrebbe trovarsi, sia pure come evento eccezionale, anche nelle piscine e nelle acque termali italiane.

“Si parla di batteri che vivono normalmente nelle acque, soprattutto le acque dolci e quelle a temperatura più calda. Sono infezioni abbastanza frequenti nelle piscine dove l’acqua tende ad essere più stagnante e la temperatura è superiore rispetto a quella che troviamo nei laghi e nei fiumi – aveva spiegato Andreaoni – Sono germi molto, molto comuni: uso il plurale perché ne esistono di diverse specie, questa nello specifico è correlata con infezioni gravi del sistema nervoso centrale che porta a meningo-encefaliti che causano la morte”. (Fonti: AdnKronos, New York Times)