Arizona, torta non si nega a nozze gay: diritto “religioso” di chi vende abolito

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Febbraio 2014 - 04:30 OLTRE 6 MESI FA
Arizona, torta non si nega a nozze gay: diritto "religioso" di chi vende abolito

Arizona, torta non si nega a nozze gay: diritto “religioso” di chi vende abolito

NEW YORK – Torte nuziali e fiori d’arancio non potranno più essere negati alle nozze gay. Se fino a qualche tempo fa un pasticcere o un fioraio potevano rifiutarsi di servire clienti gay in Arizona, avanzando il rispetto del proprio “diritto religioso“, ora la legge è stata abolita. A cancellare la legge la governatrice dello stato Usa, la repubblicana Jan Brewer: dopo alcuni giorni di esitazione, ha annunciato di aver posto il suo veto.

 

La Brewer ha spiegato che così come è stato approvato dai parlamentari dello stato, il testo del provvedimento è troppo vago e potrebbe produrre “conseguenze non desiderate e negative” E per essere ancora più chiara, ha aggiunto: “Avrebbe diviso l’Arizona in un modo inimmaginabile, che nessuno potrebbe mai augurarsi”.

La legge, che aveva ottenuto il sì della Camera dei Rappresentanti e del Senato dell’Arizona, prevedeva che i commercianti, facendosi scudo dei “sentimenti religiosi”, potessero rifiutarsi di servire clienti gay o lesbiche senza incappare in possibili denunce per discriminazione. Episodi del genere si sono verificati del resto già in altri stati.

Lo scorso dicembre, ad esempio, un pasticcere di Denver, in Colorado, avanzando motivi di carattere religioso, ha rifiutato di preparare una torta di nozze per una coppia gay. Ma un giudice amministrativo delle stato lo ha obbligato a cambiare idea, in base alla legge che vieta alle attività commerciali di rifiutare di servire clienti sulla base di razza, sesso, stato civile o orientamento sessuale.

Episodi del genere si sono verificati anche in New Mexico e nello stato di Washington. L’iniziativa dei parlamentari dell’Arizona aveva rapidamente suscitato un vespaio di critiche, con possibili pesanti ricadute economiche sullo stato. Alcune grandi aziende, tra cui la Apple o la American Airlines, si erano pubblicamente espresse contro la legge e si parlava anche di un possibile boicottaggio del Super Bowl, l’evento sportivo dell’anno negli Usa, che è in programma in Arizona nel 2015. L

a marcia indietro di Phoenix arriva lo stesso giorno in cui un giudice distrettuale del Texas, Orlando Garcia, ha sancito che la messa al bando del matrimonio tra persone dello stesso sesso è incostituzionale, segnando un chiaro passo avanti verso la legalizzazione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso anche in uno degli stati più conservatori d’America. Attualmente sono 17 gli Stati degli Usa dove le nozze gay sono legali, più il District of Columbia (Dc), dove si trova la capitale federale Washington.